Gli Accordi di Basilea mirano a rafforzare la stabilità del sistema bancario internazionale. Nati nel 1974 per iniziativa dei governatori delle banche centrali del G10, questi accordi introducono un sistema di misurazione dell’adeguatezza patrimoniale delle banche. Basilea I, introdotto nel 1988, stabiliva requisiti minimi di capitale basati sul rischio di credito. Basilea II, pubblicato nel 2004, ha introdotto tre pilastri: requisiti patrimoniali minimi, controllo prudenziale e disciplina di mercato. Basilea III, sviluppato dopo la crisi del 2007-2008, mira a rafforzare ulteriormente i requisiti patrimoniali, migliorare la qualità del capitale, introdurre nuovi standard di liquidità e limitare l’eccesso di leva finanziaria. Questi accordi richiedono alle banche di mantenere un certo capitale per coprire i rischi associati alle loro attività, proteggendo così i depositanti e la stabilità del sistema finanziario. Tuttavia, le norme di Basilea possono avere effetti limitati sul Terzo Settore, che spesso viene trattato alla stregua delle imprese tradizionali, nonostante le sue peculiarità.