Monetine: alleanze concrete contro la violenza economica
“Per uscire dalla violenza economica non basta l’aiuto: serve un’alleanza. Tra le donne che la subiscono, chi le accompagna nei centri antiviolenza e chi lavora negli istituti finanziari.” Con queste parole Barbara Setti ha introdotto l’esperienza di Monetine per Banca Etica (qui per il sito del progetto) durante il convegno “Il ruolo del denaro nella violenza economica”, che si è svolto a Prato il 28 marzo 2025.
L’incontro, promosso dai Comitati Pari Opportunità degli Ordini dei Commercialisti e degli Avvocati, ha offerto un importante momento di scambio tra il mondo bancario, quello legale e quello professionale. Un confronto aperto che ha mostrato quanto sia fondamentale condividere esperienze e strumenti per contrastare la violenza economica.
Il progetto di Monetine
Durante il convegno Barbara Setti ha presentato il progetto Monetine per Banca Etica. Una iniziativa innovativa, prima nel suo genere in Italia, che porta dentro una istituzione finanziaria un modello strutturato per riconoscere, segnalare e affrontare la violenza economica di genere. Il progetto ha già coinvolto oltre 200 persone tra consulenti, personale delle filiali e dell’assistenza clienti di Banca Etica, attraverso un percorso formativo che fornisce strumenti e competenze per accogliere con consapevolezza e rispetto le situazioni di vulnerabilità. A questo si affianca la creazione di una cabina di regia interna, formata da figure delle funzioni di controllo e dell’area legale. Il suo compito è gestire in modo coordinato e tempestivo le segnalazioni che arrivano dalla rete commerciale della banca.
A Prato è emersa con forza l’importanza delle alleanze. Tra le donne che subiscono violenza, le operatrici dei centri antiviolenza e chi lavora all’interno del sistema finanziario. Solo dalla connessione tra questi mondi possono nascere percorsi efficaci per riconoscere e contrastare la violenza economica. La banca, in questo scenario, può diventare uno spazio che accompagna e sostiene, invece di escludere.
I dati di Prato
Il convegno ha rappresentato anche un momento prezioso di ascolto e confronto con il mondo legale e professionale. Dallo scambio di esperienze e buone pratiche è emersa la possibilità concreta di costruire strumenti condivisi per intervenire in modo più tempestivo e consapevole. I numeri parlano chiaro: a Prato, nel 2023, sono stati presi in carico 107 nuovi casi di violenza, su un totale di 508 donne che si sono rivolte al centro antiviolenza La Nara. Solo il 48% di loro aveva un lavoro stabile, mentre una su tre non aveva mai lavorato. Il territorio ha saputo attivare una rete importante: 12 sportelli, 9 enti, oltre 20 associazioni. Ma serve uno sforzo corale.
La possibilità di fare rete
Nel suo intervento, Barbara Setti ha sottolineato come anche altri attori, come gli Ordini professionali – in particolare quello dei Commercialisti – possano giocare un ruolo attivo. Lo possono fare rafforzando la trasparenza e la chiarezza nella comunicazione con le persone che vivono situazioni complesse, soprattutto quando si parla di atti societari e decisioni che riguardano la gestione del patrimonio. Perché la violenza economica si combatte anche rendendo leggibili i linguaggi del potere e accessibili le scelte.
Monetine nasce proprio da questa visione: che per combattere la violenza non basti la denuncia, ma servano strumenti concreti, attenzione quotidiana e la volontà di agire anche nei luoghi meno esplorati. Anche, e soprattutto, nelle relazioni economiche.