Eventi -

Stefano Zamagni. 80 anni di economia civile

Stefano Zamagni, economista, accademico e instancabile divulgatore dell’economia civile, compie 80 anni

 

Un compleanno importante quello degli 80 anni di Stefano Zamagni, riconosciuto come il caposcuola di una stagione di studi e ricerche che ha rinnovato quella dell’economia civile, inaugurata nel ‘700 a Napoli da Antonio Genovesi, Gaetano Filangeri, Giacinto Dragonetti.

Un’intuizione generativa.

Solo che l’impresa di coniugare mercato e solidarietà, in questi nostri tempi, è enormemente più complessa di quanto non lo fosse nel XVIII secolo. Perché la dimensione del mercato. esasperata dalla sua declinazione finanziaria e dallo sviluppo di nuove tecnologie informatiche, ha pervaso di sé ogni ambito dell’esperienza umana. In una parola, ha prevalso nella cultura a livello globale Il mercato e il profitto sono diventati oggi valori in sé.

Come ci ha insegnato Zamagni, scambio, redistribuzione, reciprocità hanno sempre fatto parte di ogni società umana. Dunque, la loro marginalizzazione nell’attuale fase del capitalismo globale rende quest’ultimo un modello dis-umano.

Si capisce dunque quale improba impresa è quella avviata da Zamagni. Eppure così esaltante. Tramontati i miti delle rivoluzioni, che avrebbero dovuto rovesciare il capitalismo e dimostratisi insostenibili alla lunga e pericolosi nel breve periodo quelli della capacità autoregolativa del mercato, quella dell’economia civile resta l’unica via perseguibile per un’altra economia. A cui anche la finanza etica deve molto.

Ci lega al lavoro di studio e ricerca di Zamagni l’idea che l’esperienza della socialità umana possa vivere all’interno di una normale vita economica, ponendo così le basi concrete per cambiarla radicalmente.

 

L’economia civile e la finanza etica

La finanza etica, in fondo, altro non si pone se non l’obiettivo di riportare la finanza al suo genius loci originario: utilizzare gli strumenti della finanza (anche quella moderna) per promuovere e favorire un’economia reale e fondata su valori e obiettivi di solidarietà.

La lezione di Stefano Zamagni è un faro per chi fa finanza etica.

Questa si pone il tema, etico appunto, di distinzione tra fini diversi e tra questi e gli strumenti per raggiungerli. Oggi il tema costante dell’ideologia mercatista mainstream è: “qualsiasi mezzo per ottenere l’aumento illimitato della ricchezza” e “il sistema troverà soluzioni alle crisi per le sue proprietà intrinseche”. Che sono, appunto, “meno regole e vincoli, ci pensa il mercato”.

Il paradigma dell’economia civile e della finanza etica si chiede, prima di tutto,

a cosa serve la finanza?

Cioè quali sono gli effetti economici, sociali e ambientali delle scelte finanziarie?

È una domanda che riguarda il fine stesso dell’attività economico-finanziaria. Rivoluzionaria perché non accede all’idea che l’economico e il mercato siano in sé disumanizzanti, né che siano eticamente e socialmente neutrali. Essi devono essere ricondotti al fine vero (da cui peraltro scaturiscono) che è la promozione umana, la cura della casa comune in cui tutti noi, parte del vivente, e le generazioni non ancora presenti, viviamo.

Ottant’anni spesi bene, caro professore; e molto lavoro ancora da fare. Auguri.

 

Fondazione Finanza Etica