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L’azionariato critico. Storie, strumenti, successi.

Questa ricerca di Fondazione Finanza Etica rappresenta il primo lavoro organico in Italia che descrive la storia dell’azionariato critico dalle sue origini negli Stati Uniti, distingue tra azionariato critico e attivo, analizza l’attività di azionariato critico in Italia (da Legambiente a Fondazione Finanza Etica) e fornisce una nomenclatura e delle “istruzioni” per come diventare azionista critico.

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Le grandi imprese, molto spesso sorde alle proposte dei consumatori, delle campagne e dei movimenti, sono generalmente più attente alle richieste provenienti dagli azionisti che, in quanto “comproprietari”, acquistano il diritto di partecipare alla vita della società e di ottenere risposte su questioni ambientali o sociali che possano avere un impatto negativo sui risultati finanziari dell’impresa. La grande sfida dell’azionariato critico è proprio questa: dimostrare alle imprese che se non si interessano sufficientemente alle conseguenze delle proprie azioni sul clima, sugli ecosistemi o sulle comunità di riferimento, la loro condotta potrebbe mettere in pericolo la stessa capacità di generare profitti per gli azionisti, a causa della sottovalutazione di rischi potenziali, possibili sanzioni, danni alla reputazione, e quindi al marchio che per molte società, in particolare quelle che si rivolgono direttamente ai consumatori, è uno dei beni più preziosi.

A cura di Mauro Meggiolaro.

La pubblicazione è stata realizzata nell’ambito del progetto NewBusiness4Good.