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Città di Genere. Che genere di città?

Un master in metodi e tecniche per pianificazione e progettazione urbana e territoriale in ottica di genere

 

Le donne si trovano ad affrontare problemi di tale importanza nelle città e nella società che il genere non può più essere ignorato nella pratica della pianificazione

Così scriveva nel 1986 Jacqueline Leavitt, professoressa emerita di Pianificazione urbana, nel suo “Feminist Advocacy Planning in the 1980s” (Pianificazione dell’advocacy femminista negli anni ’80).

Il tema della città di genere sta finalmente uscendo dal dibattito accademico per coinvolgere anche le amministrazioni cittadine. L’urbanistica è tradizionalmente riconosciuta come una disciplina maschile e la presupposta standardizzazione e neutralità di genere della pianificazione delle città ha sempre significato il pregiudizio per cui ” gli interessi e i bisogni degli uomini fossero universali”.  “Leggi, politiche e programmi neutrali dal punto di vista del genere possono involontariamente perpetuare le conseguenze di discriminazioni passate. Possono essere […] modellati su stili di vita maschili e […] non tenere conto di aspetti delle esperienze di vita delle donne che possono essere diversi da quelli degli uomini”. È quanto scrive Il rapporto delle Nazioni Unite del 2016 sui progressi delle donne.

Città di genere

 

In questo grafico, Bloomberg mostra le caratteristiche di mobilità di genere in aree urbane. Gli uomini usano di più l’auto nel tradizionale pendolarismo casa-lavoro, le donne usano più i mezzi pubblici o vanno a piedi e hanno esigenze di lavoro più complesse. Hanno spesso lavori part-time e su di loro ricade più spesso il lavoro di cura. Questo spiega anche il motivo per cui gli uomini usano più la bicicletta: hanno percorsi più lineari e viaggiano in genere da soli.

È solo un esempio, per dimostrare come l’integrazione e l’esigenza di sguardi di genere siano necessari per ripensare le città , in un momento in cui – post pandemia – si riflette su altri modi di fruire gli spazi urbani. Si pensi al concetto della Città di 15 minuti.

 

Un master sulla Città di Genere

Un master di II livello, coordinato dall’Università degli studi di Firenze e supportato, tra gli altri, da Fondazione Finanza Etica, si propone di formare figure professionali esperte nell’approccio di genere.

Si tratta di “Città di Genere. Metodi e tecniche di pianificazione e progettazione urbana e territoriale“. È rivolto a laureati e laureate magistrali in qualsiasi disciplina e intende formare per applicare l’approccio di genere in ogni ambito della progettazione, della pianificazione e delle politiche urbane e territoriali nel campo della ricerca, della pubblica amministrazione e della libera professione.

 

Il master prevede 7 borse di studio da 1400€ a copertura parziale della quota di iscrizione al master. È possibile consultare il bando ai seguenti link: https://mastercittadigenere.wordpress.com/borse-di-studio/ e https://www.pin.unifi.it/borsa-studio-master-citta-di-genere

 

Per saperne di più

È previsto un incontro informativo online mercoledì 7 dicembre alle 17.30.
Per partecipare scrivere a master_pianificazione_genere@dida.unifi.it