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Il salario dignitoso è un diritto universale

La ricerca sul salario dignitoso è un progetto realizzato dalla Campagna Abiti Puliti e sostenuto da Fondazione Finanza Etica

 

La contrazione dei salari nell’ultimo decennio, insieme alla dinamica inflattiva del biennio 2021-2022 evidenzia un rischio povertà lavorativa dell’11,8%, pari a 2,8 punti più della media europea (dati Eurostat 2019). Uno dei temi più urgenti per affrontare la povertà lavorativa è quello del salario e delle disuguaglianze.

 

 

La ricerca sul salario dignitoso

La ricerca  analizza le filiere della moda, uno dei simboli del made in Italy.

Ma cosa significa salario dignitoso? I calcoli, che prendono a riferimento la proposta avanzata dall’European Production Focus Group per i paesi dell’Europa centrale, orientale e sudorientale, ispirata all’iniziativa del 2009 dell’Asian Floor Wage Alliance per il continente asiatico, dicono: €1.905 netti mensili. Per una settimana lavorativa standard di quaranta ore settimanali, significa 11 euro netti all’ora.

Il concetto di salario minimo dignitoso è definito come il valore della retribuzione base netta in grado di garantire al lavoratore e alla sua famiglia il soddisfacimento dei bisogni primari e condizioni di vita dignitose. A differenza del salario minimo legale, non si basa su valori di mercato.

 

La ricerca è stata presentata a Roma il 15 giugno 2022, cui ha fatto seguito una tavola rotonda con Susy Matrisciano (Senatrice e Presidente della XI Commissione permanente Lavoro pubblico e privato e presidenza sociale), Michele Raitano (docente di Politica Economica, Sapienza Università di Roma e Membro del gruppo di esperti sul lavoro povero istituito dal Ministro del Lavoro), Chiara Saraceno (Sociologa e presidente del comitato scientifico di valutazione del Reddito di Cittadinanza), Sonia Paoloni (Segretaria
Nazionale Filctem-CGIL), Matteo Ward (Imprenditore e attivista, co-founder di WRÅD).

 

La campagna Good Clothes, Fair Pay

La campagna chiede all’Unione Europea di approvare una legge che obblighi le aziende di abbigliamento e calzature europee ad assicurare un salario dignitoso a tutti i lavoratori coinvolti nelle loro filiere.

L’obiettivo è raggiungere a livello europeo 1 milione di firme entro luglio 2023: “Good Clothes, Fair Pay” è infatti un’iniziativa dei cittadini europei (ECI): uno strumento di democrazia partecipativa che consente ai cittadini di rivolgersi direttamente alla Commissione Europea.

La campagna a livello internazionale è sostenuta dalla Clean Clothes Campaign Fashion Revolution, Fairtrade, Fair Wear, ASN Bank, Soliradidad, World Fair Trde Organisation Europe.

 

 

Fondazione Finanza Etica è storicamente aderente alla rete Coalizione Abiti Puliti, con cui realizza campagne, enegagement e azioni di attivismo.

 

Foto da pexels