La Commissione Europea e il finanziamento delle armi: un ‘investimento sostenibile’?
Investimenti difesa e la posizione della Commissione Europea sui finanziamenti alle armi
Giovedì 28 novembre si è svolto a Bruxelles e online il “Forum europeo per gli investimenti nell’industria della difesa“. L’obiettivo era discutere di come le barriere ESG ostacolino il finanziamento dell’industria della difesa e di come rimuoverle per spingere le banche e gli investitori a maggiori investimenti nel settore.
Investimenti nel settore della difesa: un incontro controverso tra ESG e sostenibilità
Alcuni esponenti di Shareholders for Change, una rete di investitori sostenibili europei di cui fa parte anche l’italiana Etica Sgr, hanno partecipato all’incontro. Tommy Piemonte, responsabile Ricerca sugli Investimenti Sostenibili presso la banca tedesca Bank für Kirche und Caritas (BKC) – è stato espulso dalla discussione durante l’incontro.
Espulsione di Tommy Piemonte e reazione della Commissione Europea sugli investimenti difesa
“Ho partecipato all’incontro online e ho posto delle domande per iscritto nella chat dedicata“, ha detto Piemonte. “Le mie due domande riguardavano essenzialmente il motivo per cui l’industria della difesa e le istituzioni della Commissione Europea presenti siano così intenzionate a definire le armi come investimenti sostenibili e quali misure intendano adottare per indirizzare l’industria della difesa verso pratiche più sostenibili rispetto alle loro attività e comportamenti. Poi sono stato espulso dall’evento“.
Andrea Baranes di Fondazione Finanza, anch’esso membro di SfC che ha partecipato all’incontro online e ha chiesto il reintegro di Piemonte nella chat, è rimasto molto sorpreso: “La Commissione Europea sembra non tollerare voci critiche rispetto alla dottrina unica ormai in vigore: che le armi debbano essere finanziate a tutti i costi, anche con fondi socialmente responsabili“.
L’industria della difesa e la rimozione degli ostacoli agli investimenti sostenibili
Dopo più di un’ora e uno scambio di email con gli organizzatori dell’evento (il Team degli Investimenti nell’Industria della Difesa dell’UE), Tommy Piemonte è stato riammesso con la motivazione che fosse stato temporaneamente rimosso per “aver disturbato l’incontro” e che dovesse tenere presente che lo scopo del forum era coinvolgere il settore della difesa.
Sorprende questo comportamento, considerando che l’intero evento riguardava la presentazione delle prospettive delle industrie finanziarie e della difesa: uno dei panel, per esempio, aveva come titolo “Supportare l’industria della difesa: le prospettive bancarie e degli investitori sulle priorità e le sfide”. Tuttavia, l’obiettivo sembrava essere solo quello di ascoltare domande e richieste che si allineassero solo a un’unica visione.
Durante l’incontro si è discusso di quali ostacoli debbano essere rimossi affinché le aziende del settore della difesa con una piccola quota di vendite in armi controverse, come le munizioni a grappolo e le mine anti-persona, non siano più escluse dagli investimenti sostenibili per criteri ESG.
“Questa situazione è del tutto inaccettabile e, a nostro avviso, non è in linea con le attuali normative di trasparenza dell’Unione Europea. Tuttavia, ne riflette l’attuale reazione contro i criteri ESG“, afferma Baranes. “Stiamo valutando di presentare una denuncia ufficiale alla Commissione Europea“.