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La pace passa dal disarmo nucleare

Fonte: Sipri 2021

La pace passa dall’applicazione del Trattato New START, non nella sua sospensione, come ha dichiarato di fare Putin.

 

Vladimir Putin, nei giorni scorsi, ha dichiarato che intende sospendere l’applicazione da parte della Russia del Trattato New START per la riduzione delle armi nucleari. Si tratta di un nuovo giro di vite nella spirale della tensione fra le due maggiori potenze nucleari.

 

Il New Strategic Arms Reduction Treaty

Interrompere unilateralmente l’unico programma di riduzione dei sistemi d’arma nucleari a lunga gittata (questo significa “strategici”) fermerà il processo di eliminazione progressiva di queste armi. Il processo prevede di raggiungere il limite di 1.550 testate per ciascuno. Anzi,  potenzialmente la Russia potrebbe riprenderne la produzione inducendo anche la controparte statunitense a fare altrettanto. Si rischia di assistere a una nuova corsa al riarmo nucleare, ancora peggiore degli anni pre-accordi tra Gorbaciov e Reagan. In un mondo non più bipolare, infatti, anche altre potenze nucleari potrebbero seguire il cattivo esempio.

Il New START non si limita a imporre una riduzione delle testate nucleari, ma prende in considerazione tutte le componenti del sistema che rende effettivamente operabili tali ordigni. Dai missili balistici intercontinentali, ai sottomarini nucleari lanciamissili passando per bombardieri pesanti e strumenti di lancio delle testate. Perché è ormai chiaro a tutti che per ridurre il rischio di conflitto nucleare bisogna intervenire sull’intero sistema d’arma. Non solo l’ordigno ma anche il vettore che lo trasporta.

 

Il caso Leonardo SpA

La società italiana produttrice di armamenti partecipa a un consorzio internazionale francese, attraverso la realizzazione di missili da crociera per trasportare una testata nucleare. Ma Leonardo afferma che, realizzando il vettore e non l’ordigno, non sta in realtà partecipando alla costruzione di un sistema d’arma nucleare.

Questo ha ribadito Leonardo durtante un nostro engagemente in qualità di azionisti critici.

Leonardo SpA partecipa al consorzio MBDA, appaltatore principale per i missili aria-terra a medio raggio ASMP-A (air-sol moyenne portée amélioré) che trasportano testate nucleari.Tuttavia, nel Bilancio 2020 dichiara il “non coinvolgimento in attività di produzione o manutenzione di armi nucleari”.

La stessa linea tenuta nel 2016 quando, confermando di detenere il 25% della joint venture MBDA, sosteneva che essa “produceva solo ed esclusivamente il vettore del missile e non è coinvolta nella produzione della testata nucleare, tecnologia quest’ultima di pieno possesso e controllo delle organizzazioni governative francesi preposte”.

Sono risposte fuorvianti ribadite in dichiarazioni di autocertificazione ai propri finanziatori. Una bizzarra interpretazione del significato di “non coinvolgimento” nella produzione di armi nucleari cu sui non sono d’accordo neppure i data provider che forniscono informazioni agli investitori sulle aziende quotate.

 

Rendimenti rischiosi

Per questo quest’anno torneremo a chiedere conto di questa partecipazione a Leonardo SpA durante l’assemblea degli azionisti, forti anche di ricerche autorevoli, come Risky Returns. Nuclear weapons producers and their financiers, realizzata dalla ong olandese PAX e dalla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons. La ricerca classifica fra i maggiori “sistemi d’arma nucleare” proprio alcuni modelli di missili prodotti da MBDA, consorzio detenuto per il 37,5% da BAE Systems, 37,5% da Airbus e 25% da Leonardo SpA.

Quest’anno con noi ci sarà anche ICAN (premio Nobel per la Pace nel 2017), per interpellare Leonardo SpA su questa partecipazione alla realizzazione di armi controverse come quelle nucleari. Armi sulle quali esiste un Trattato internazionale per la messa al bando, TPNW, al quale l’Italia non ha aderito. E non solo.

Svilupperemo una campagna, insieme a Etica Sgr, ICAN, Rete italiana Pace e Disarmo per parlare con i cittadini di questo tema, per dialogare con le banche che finanziano Leonardo, per indurre domande e riflessioni sui rischi reputazionali di queste operazioni finanziarie e per proporre a risparmiatori e investitori istituzionali un reale disinvestimento. Quanto meno dalle armi nucleari.