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Shareholders for Change. Gli azionisti per il cambiamento siamo noi

Aurélie, l’analista finanziaria verde che vuole rivoluzionare il settore petrolifero

 

Aurélie Baudhuin, responsabile della ricerca ESG e direttrice operativa di Meeschaert Asset Management, con sede a Parigi, non riesce a toglierselo dalla testa: le compagnie petrolifere devono cambiare strada al più presto, rivoluzionare il proprio modello di business e ridurre al minimo le emissioni di gas serra.

Per questo, nella primavera del 2020, si è messa a capo di un gruppo di investitori francesi ed esteri. Insieme hanno presentato una “mozione climatica” all’assemblea del colosso francese del petrolio e del gas Total.

«Un’impresa titanica, perché bisognava raccogliere più dello 0,5% del capitale, oltre 500 milioni di euro»

«Alla fine», spiega Aurélie, «ce l’abbiamo fatta e la mozione è stata votata con il sostegno, diretto e indiretto, del 28% degli azionisti. Il 17% ha votato a favore, 11% si sono astenuti».

Nella mozione si chiedeva a Total di pubblicare un piano d’azione per la riduzione delle emissioni in linea con l’Accordo di Parigi, spiegando in modo preciso con quali mezzi avrebbe raggiunto gli obiettivi prefissati.

«La mozione non è passata», continua Baudhuin. «È comunque un grande risultato: abbiamo dato un segnale molto forte alla società e a tutto il Paese. Si tratta infatti della prima mozione sul clima mai presentata in Francia».

La rete di SfC – Shareholders for Change

Originaria di Annecy, nell’Alta Savoia, Aurélie (38 anni) ha una laurea in Scienze Politiche Internazionali e vive ormai da 15 anni a Parigi. Nel dicembre del 2017 è stata nominata come prima presidente di SfC – Shareholders for Change, una rete europea di 12 investitori responsabili nata da un’idea del gruppo Banca Etica, di cui Meeschaert Asset Management è socio fondatore.

Altri due membri della rete, la francese Ecofi e la britannica Friends Provident Foundation, hanno sostenuto con le proprie azioni la mozione all’assemblea di Total.

«SfC è stata cruciale in questo caso», spiega Aurélie. «E continua ad esserlo in quasi 100 progetti di dialogo con imprese quotate in borsa in tutta Europa, a cui rivolgiamo domande in particolare su “temi orfani“, di cui nessuno generalmente si interessa in ambito finanziario, come la trasparenza e l’equità fiscale o i rischi ambientali e sociali collegati all’estrazione di terre e metalli rari».

Sul clima, la partita iniziata con Total è ancora tutta da giocare.

«Stiamo dialogando con l’impresa e con altre società francesi con emissioni elevate di gas serra», precisa la presidente di SfC. «Se non ci daranno risposte soddisfacenti, siamo pronti a organizzarci per far votare una nuova mozione».