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Teresa Masciopinto nuova presidente di Fondazione Finanza Etica

Teresa Masciopinto è la nuova presidente di Fondazione Finanza Etica, per il prossimo mandato di tre anni.

Le abbiamo fatto qualche domanda, su di lei e su di noi.

 

Cara Teresa, benvenuta in Fondazione! Ci piacerebbe sentire un tuo commento per questo nuovo incarico, così a caldo, fresca di nomina. Ci racconti anche qualcosa di te?

Sento di esprimere gratitudine e soddisfazione per una nomina che mi responsabilizza e mi impegna ulteriormente nel percorso di affermazione della finanza etica, percorso che ho scelto fin dalle prime esperienze associative e professionali e in cui credo profondamente.

Ho incontrato il progetto della cooperativa verso la Banca Etica non appena laureata e da subito mi è sembrata una concreta azione di cambiamento di un modello socio economico che non mi rappresentava. Fin dai tempi dell’università mi sono infatti impegnata per il contrasto alla marginalità e la riqualificazione urbana in una fondazione che opera nelle periferie di Bari. Per dieci anni sono stata giudice onoraria presso il Tribunale per i Minorenni. Dal 2008 a oggi ho lavorato nell’ufficio relazioni associative di Banca Etica, di cui sono stata responsabile.

 

Parliamo della Fondazione. Come la immagini da qui a tre anni? Quali sono secondo te le direttrici più interessanti su cui Fondazione Finanza Etica potrà esprimersi?

Immagino la Fondazione sempre più soggetto attivo della rete di chi in Italia e in Europa promuove un modello socio economico che mette al centro le persone e il benessere del Pianeta e al contempo strumento qualificato per l’elaborazione culturale del Gruppo Banca Etica.

Il lavoro fin qui svolto traccia un percorso chiaro e ricco di prospettive interne ed esterne per marcare le linee di distintività della finanza etica. Penso che la Fondazione possa dare un grosso contributo in termini di ricerca e sperimentazione di modelli innovativi. L’obiettivo è anche quello di saldare i legami operativi nel quadro della pianificazione strategica del Gruppo.

Una direttrice di lavoro interna interessante mi sembra anche il rafforzamento della struttura della Fondazione.

 

Ambiente, reti, persone, cultura. Non sarà difficile proporre temi positivi, generativi, in un momento così difficile per noi e per il pianeta?

Il momento storico in cui viviamo ci consegna un quadro in cui dilagano disuguaglianze sociali, crisi climatica e ambientale, scenari desolanti di guerra e autoritarismo, ma anche una platea sempre più ampia di persone e organizzazioni che chiedono e praticano responsabilità sociale, scelte critiche, informazione trasparente, democrazia partecipativa.

Allargare questo campo ed esserne parte è il compito che ci assumiamo come Fondazione, senza cedere a rischi di autoreferenzialità, ma con la consapevolezza della forza delle nostre proposte. Gli strumenti sono quelli che conosciamo e che ci contraddistinguono: l’informazione e l’educazione critica alla finanza, l’azionariato critico, le attività di engagement e advocacy.

 

Partecipi anche al patronato di Fundación Finanzas Eticas. Il processo di “pensare come un’unica fondazione”, iniziato negli scorsi anni, come pensi che proseguirà?

Offrirò il mio contributo per consolidare e sviluppare i percorsi in atto per costruire le sinergie con le organizzazioni della società civile in Italia e in Spagna. La strada intrapresa di una forte collaborazione fra le due Fondazioni va rinforzata con un’intensificazione delle relazioni culturali e operative a tutti i livelli, da quello di governance a quello di confronto costante fra collaboratori e collaboratrici. Mi sembra che la prospettiva del lavoro comune e di scambio reciproco, pur nella salvaguardia delle specificità, sia l’unica a garantire un allargamento della visione della finanza etica e maggiori opportunità di impatto delle nostre azioni.