azionariato critico -

Una piccola vittoria contro i paradisi fiscali

I Pandora Papers

 

I Pandora Papers è un’inchiesta giornalista coordinata tra decine di giornali che ha reso pubbliche numerose informazioni sui patrimoni conservati nei paradisi fiscali. Il “paradiso” più citato sono le Isole Vergini Britanniche.

Qui hanno depositato i loro “sudati” risparmi Gianluca Vialli, Monica Bellucci (beneficiaria di una offshore nelle amene isole inglesi chiamata Kloraine Limited), il presidente del Cile Sebastián Piñera (che avrebbe utilizzato una offshore per vendere, per 140 milioni di dollari, una parte di una compagnia mineraria cilena a un imprenditore amico, a sua volta
nascosto dietro un’altra società registrata nelle Isole Vergini), la cantante Shakira (che avrebbe così frodato il fisco per 14,5 milioni di dollari).

Meraviglioso luogo di vacanze, le Isole Vergini sono perfette per evadere il fisco. Circa mezzo milione di aziende estere
(società e banche), nel corso degli utlimi 20 anni, hanno scelto di registrarsi o aprire appositi sportelli e uffici qui. Non certo per lo splendido clima e il paradiso naturale, bensì per quello fiscale: bassa o nessuna imposizione fiscale e assenza di norme e misure restrittive di controllo sul versante delle transazioni finanziarie. Uno Stato di meno di 30 mila abitanti che infligge oltre 16 miliardi di dollari di perdite di mancati introiti fiscali a molti altri Stati. Per questo Tax Justice Network lo colloca al primo posto nella sua hall of shame dei paradisi fiscali. Da solo è responsabile del 6,4% dei
paradisi fiscali globali. Olanda, Cina e Hong Kong sono i partner commerciali che causano la loro maggiore vulnerabilità ai flussi finanziari illeciti.

 

Generali e le Isole Vergini Britanniche

Anche noi di Fondazione Finanza Etica abbiamo avuto a che vedere con le Isole Vergini Britanniche. Ma, tranquilli, non perché vi abbiamo portato i nostri (ben pochi) denari. Atacama Investment Ltd è una società del Gruppo Generali che ha sede nelle Isole Vergini Britanniche. Fondata nel 2001 da BSI Bank, viene venduta a Generali nel 2015. Generali ha una forte presenza in Cile e Atacama è proprietaria per l’86,11% del Fondo Pensioni Planvital SA, registrato in Cile. È chiaro quindi perché Generali ha acquistato Atacama.

Nel nostro engagement abbiamo chiesto a Generali: “Se Atacama gestisce solo asset cileni, perché non la trasferite in Cile invece di tenerla nel paradiso fiscale peggiore del mondo?”. La nostra domanda ha scosso Generali. A tal punto che durante il nostro engagement con loro nel 2021 ci hanno dato ragione! Atacama è stata quindi incorporata per fusione in Atacama Invest, società di gestione del risparmio con sede in Cile.

Una piccola goccia nell’oceano dell’evasione fiscale internazionale. Ma anche una dimostrazione che le aziende possono imboccare strade diverse – quelle della sostenibilità a 360° – e, fosse anche per motivi di immagine, questo le costringe a comportamenti coerenti perché il rischio reputazionale è troppo grande per essere corso. L’azionariato critico, quindi, si dimostra una leva efficace per indurre cambiamenti concreti nei comportamenti delle imprese quotate quando anche questo non si limita a cercare visibilità e scoop, ma si articola in un dialogo costante, competente e
testardo con l’impresa.

 

Simone Siliani, direttore di Fondazione Finanza Etica