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Una proposta della Fondazione ai tempi del coronavirus

Una proposta della Fondazione ai tempi del coronavirus

We are alive We are alive. Se vuoi uscire, fallo restando a casa.

Consigli di lettura o di visione o di ascolto da Fondazione Finanza Etica

 

Sono tempi duri questi del coronavirus: oltre ai pericoli oggettivi per la salute pubblica e privata, c’è la paura che “ammazza” e l’allentamento dei rapporti sociali e umani che sembrano necessari per ridurre la virulenza del contagio.

Viene chiesto a tutti un atto di responsabilità, restando a casa: rinunciare a un po’ (ad un bel po’, a dire il vero) di alcune libertà e piaceri individuali per il bene comune, per la salute di tutti. È un bel ribaltamento di prospettiva per il nostro Occidente opulento ed egoista, ma anche costruito sull’esercizio di questa libertà e di questi “piaceri”. C’è da sperare soltanto che sia una rinuncia momentanea e che qualcuno non si faccia prendere la mano. Però, anche per evitare derive spiacevoli, dobbiamo saper separare il grano dall’oglio e mantenere viva, con forme diverse e non pericolose per il bene comune, la capacità di riflettere, di attivare il cervello e il cuore e di interagire fra di noi.

In questo momento in cui tutto è un po’ più fermo e si resta a casa vi proponiamo un altro modo di uscire: attraverso i nostri social, consigli di lettura, di visione o di ascolto. Un film, un libro, un lungo articolo, l’ascolto di un concerto o di un CD o vinile che  abbiamo visto, letto, ascoltato e possiamo consigliare con cognizione di causa.

Il titolo della rubrica “We are alive” richiama una meravigliosa canzone di Bruce Springsteen, e questo ascolto è il primo che vi consigliamo.

#IoRestoACasa