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Azionariato Critico

Esercitiamo forme di pressione etica attraverso il diritto di voto e forme di dialogo con le società quotate in borsa.

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L’azionariato critico di Fondazione Finanza Etica.

Vai al nostro Engagement Report

 

 


La nostra storia

Azionariato critico Enele

2008

Il debutto nell’azionariato critico avviene nel 2008, quando la Fondazione acquista un numero simbolico di azioni di Enel (250) e di Eni (80). Ad Eni si chiede di porre maggiore attenzione a due progetti che potrebbero comportare rischi finanziari per la compagnia: il gas flaring nel Delta del Niger e l’estrazione di petrolio dalle profondità del Mar Caspio, in Kazakistan. Mentre le domande rivolte ad Enel vertono sulla politica energetica del gruppo, fortemente criticata perché troppo orientata allo sfruttamento di fonti inquinanti e pericolose, come carbone e nucleare.

Vescovo Luis Infanti sul Corriere della Sera

2010

Nel 2009, 2010, 2011, 2012 e 2013 Fondazione Finanza Etica interviene alle assemblee di Enel a sostegno di Crbm (oggi Re:Common) e delle campagne contro la costruzione di cinque grandi dighe nei territori incontaminati della Patagonia cilena (regione di Aysén). Il progetto è guidato dal consorzio HidroAysén, controllato con una quota maggioritaria da Enel. Crbm fa intervenire in assemblea (24 aprile 2010) come azionisti, oltre a rappresentanti della comunità indigena Mapuche. il vescovo dell’Aysén, Luis Infanti.

Paolo Scaroni AD ENI

2012

Nel 2012 Fondazione Finanza Etica interviene all’assemblea di Eni chiedendo perché, a favore del presidente e dell’amministratore delegato uscenti, Roberto Poli e Paolo Scaroni, sia stato pagato un bonus discrezionale straordinario di fine carica da un milione di euro a testa, senza che siano esplicitati i criteri in base ai quai tale compenso sia stato calcolato. «Perché poi attribuire un compenso di fine carica all’amministratore delegato Scaroni, per il quale era già prevista la conferma della carica per un ulteriore mandato?».

ENI

2013

Nel 2013 Eni introduce criteri sociali, ambientali e di governance (ESG) per la remunerazione variabile di lungo termine da attribuire al presidente e all’amministratore delegato, che pesano per il 10% del totale. È un fatto positivo: significa che i due più importanti amministratori della società saranno pagati (o non pagati) anche in base al raggiungimento (o meno) di obiettivi sociali e ambientali e non solo finanziari. Però alla Fondazione i criteri di riferimento non piacciono. «Sono generici e arbitrari. Perché non è possibile adottare criteri più specifici, consultando i portatori di interesse della società?».

Enel abbandona il progetto HidroAysén in Patagonia

2014

Dopo una battaglia durata sei anni, nel 2014 il governo cileno decide di rigettare la valutazione di impatto ambientale per il progetto HidroAysén, che viene definitivamente archiviato. Per gli azionisti critici è una chiara vittoria. L’unione tra forze e metodi di opposizione diversi è riuscita a condizionare, in questo caso, una scelta politica a cui l’impresa, sorda a ogni protesta degli azionisti in patria, ha dovuto sottostare.

ENI AGM 2015

2015

Nel 2015 con ENI c’è finalmente una svolta: la possibilità di attribuire bonus discrezionali straordinari viene cancellata e si cambiano i criteri ESG per attribuire una parte della remunerazione variabile ai manager: dalla presenza di Eni in indici azionari etici si passa a due criteri specifici, come richiesto dalla Fondazione: la riduzione delle emissioni di CO2 e degli infortuni sul lavoro. In più si alza il peso dei criteri ESG dal 10% al 25%. Un grande successo, che la Fondazione non manca di sottolineare nel corso del suo intervento all’assemblea dello stesso anno.

Leonardo Finmeccanica AGM 2016

2016

Fondazione Finanza Etica si concentra esclusivamente su Eni ed Enel fino al 2016, quando, su proposta della Rete Italiana per il Disarmo, si acquistano tre azioni del gigante italiano della difesa Finmeccanica (oggi Leonardo). L’azionariato verte sulle politiche anticorruzione, la fornitura di Eurofighter al Kuwait, la produzione di ordigni nucleari, lo sbilanciamento della produzione (per una società partecipata dello Stato italiano) sul comparto militare rispetto a quello civile e sulla richiesta del rilancio dell’aeronautica civile.

Acea AGM 2017

2017

Nel 2017, d’accordo con il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, la Fondazione debutta all’assemblea di Acea (cinque azioni). Si giudicano insufficienti gli investimenti di Acea Ato 2 (Roma) insufficienti, si pone l’accento sulle grosse perdite idriche e si chiedono chiarimenti su eventuali attività di trading su titoli Acea da parte degli azionisti privati.

Rheinmetall AGM 2017

2017

Nel 2017,  con l’appoggio di Rete Disarmo, la Fondazione si presenta all’assemblea di Rheinmetall a Berlino (armamenti, una azione). I temi affrontati sono due: l’esportazione di bombe dalla Sardegna all’Arabia Saudita per il bombardamento dello Yemen, guerra senza legittimazione internazionale con migliaia di vittime tra i civili) e i iiani di espansione dello stabilimento sardo.

Nasce Shareholders for Change

2017

Nel dicembre del 2017 nasce, su iniziativa del gruppo Banca Etica, la rete europea di azionisti attivi SfC – Shareholders for Change e Fondazione Finanza Etica inizia a portare all’attenzione dei consiglieri di amministrazione delle imprese anche nuovi temi proposti da SfC (in particolare per quanto riguarda le politiche di remunerazione dei manager), intervenendo a nome di tutta la rete o di singoli suoi membri che investono attivamente (e non solo simbolicamente) nelle imprese. Grazie a Shareholders for Change, quindi, la Fondazione si trova a rappresentare, in alcuni casi, migliaia di azioni.

L’addio di Generali al carbone

2018

Nel novembre del 2018 esce una notizia «piacevolmente sorprendente»: le assicurazioni Generali hanno seriamente iniziato ad abbandonare il business del carbone. «Ci sono voluti due anni di campagna di pressione condotta da Greenpeace e Re:Common, promotrici di azioni e appelli pubblici e protagoniste di accalorati interventi all’assemblea degli azionisti della società (il 19 aprile del 2018), ma il risultato è senza dubbio di portata storica». All’azione si è aggiunta  Fondazione Finanza Etica, che ha posto domande anche in rappresentanza della rete europea di azionisti attivi SfC – Shareholders for Change, con 162.000 azioni. 

H&M AGM 2019

2019

Si aggiunge il colosso svedese del fast fashion H&M (tre azioni), in collaborazione con la Clean Clothes Campaign (Campagna Abiti Puliti). In assemblea si contesta il mancato pagamento del salario di sussistenza ai subfornitori del Sud-Est Asiatico, oltre alla scarsa trasparenza sui criteri sociali e ambientali per la remunerazione dei manager. Con gli interventi alle assemblee di Rheinmetall e di H&M, il raggio di azione del progetto di azionariato critico supera i confini italiani e punta al coinvolgimento di reti della società civile europea.

 

Quello che ENI non dice

2020

Come ogni anno avremmo dovuto essere a Roma all’assemblea degli azionisti a porre scomodissime domande. L’assemblea, però, si è svolta a porte chiuse a causa dell’emergenza Covid-19.

Poco male. Con Greenpeace, Valori.it, Re:Common e Fridays For Future abbiamo organizzato una contro-assemblea online, a cui hanno partecipato quasi 600 persone!

Il piatto forte è stato l’ambizioso piano di decarbonizzazione di Eni al 2050, che abbiamo smontato e commentato pezzo per pezzo.

2021

Abbiamo pubblicato il nostro primo Engagement Report, dopo oltre 14 anni di attività di azionariato critico in Italia e in Europa. Il focus del Report è incentrato sulla stagione 2021: i temi (ambientali, sociali e di governance) portati all’attenzione delle assemblee generali; le imprese coinvolte; i risultati raggiunti.

Il report analizza in dettaglio le 10 attività di engagement attivo svolte da Fondazione Finanza Etica nel 2021. Gli interventi hanno coinvolto una serie di aziende quotate, sia italiane che straniere, interpellate su tre temi strategici, che rientrano nei criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) con cui si misurano i risultati non strettamente economico-finanziari di un’impresa.

2008 2010 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2017 2017 2018 2019 2020 2021

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Il nostro lavoro negli anni

2023

Cinque ambiti che consideriamo centrali per l’identità stessa delle aziende. Terreni scivolosi, difficili, sui quali nessuna azienda può permettersi di giocare o essere incoerente oppure opaca. Allo stesso tempo sono ambiti distintivi della mission della Fondazione e dei suoi partner.

La crisi climatica è qui, senza alcun dubbio: richiede azioni incisive, adeguate per dimensione e rapide. Il marketing non è consentito. La violazione dei diritti umani lungo tutta la catena di fornitura è un discrimine che marchia a fuoco la credibilità e la responsabilità di una impresa. Allo stesso modo della produzione e del commercio di armi. Il bene comune acqua dovrebbe essere escluso dalle possibilità di speculazioni finanziarie: siamo sicuri che il posto giusto per lei sia la Borsa? noi pensiamo di no. Un’azienda è prima di tutto la sua governance: inclusiva, competente, trasparente, responsiva o, al contrario, opaca, autoreferenziale, rappresentativa solo di una cultura orientata ai dividendi? La corretta politica fiscale, senza il ricorso a paradisi o agevolazioni di paesi compiacenti, è componente essenziale della responsabilità sociale d’impresa.

Questo è stato il nostro terreno di engagement.

2021

ACEA | 22 aprile 2021 | Roma

 

H&M | 6 maggio 2021 | Stoccolma

In Svezia non si sono persi l’ennesima occasione per dimostrarsi più cool di tutti gli altri: assemblee in streaming e possibilità di interagire in diretta via chat. Però solo se si capisce lo svedese, perché non sono previste traduzioni né sottotitoli in altre lingue.

Il colosso della fast fashion ha ceduto e ci ha finalmente rivelato il modo in cui calcola i bonus che paga ai suoi manager. Era il terzo anno consecutivo che glielo chiedevamo!

 

RHENIMETALL | 11 maggio 2021 | Berlino

In Germania si è potuto seguire i lavori in diretta dallo schermo del computer, ma senza interagire. Alle domande scritte, inviate con largo anticipo, sono seguite risposte orali: ogni registrazione è vietata e le imprese tedesche non sono avvezze a pubblicare verbali.

Molte magre le “soddisfazioni”. Nella diretta a senso unico con gli azionisti non hanno fornito, in pratica, alcuna informazione utile. Rispettiamo le leggi e tutto il resto sono dati sensibili. Vi basti così.

Però non ci basta. E visto che l’impresa non ci risponde siamo andati da uno dei suoi maggiori investitori: il famoso fondo pensione norvegese, il più grande azionista singolo nei mercati azionari globali, con 1.140 miliardi di euro di patrimonio. Nel maggio del 2020 abbiamo scritto al fondo, che detiene il 2,69% di Rheinmetall, per chiedergli di vendere le azioni dell’impresa. Ora pare che i norvegesi vogliano approvare un nuovo criterio per escludere gli investimenti in società che vendono armi a Stati in guerra. Un primo passo verso una probabile, futura vendita dei circa 104 milioni di euro in azioni dell’impresa tedesca detenute da “The Fund”.

Se succederà, sarà anche un po’ merito nostro.

 

SOLVAY | 11 maggio 2021 | Bruxelles

Indimenticabile lo scambio, in forma scritta, con la multinazionale belga della chimica Solvay. Abbiamo chiesto di darci spiegazioni sulle spiagge caraibiche generate dagli scarichi della società a Rosignano, in Toscana. Su Report hanno detto che le conseguenze sulla salute non sarebbero proprio trascurabili. Solvay però dice che è tutto a posto. Scaricherebbe solo «calcare inerte e altri materiali naturali, come gesso e sabbia. Non tossici, né pericolosi». Sarà, ma la cosa non ci convince del tutto.

 

ENI | 12 maggio 2021 | Roma

Eni ha risposto alle 99 domande che abbiamo inviato, assieme a Greenpeace e Re:Common, sul piano di transizione energetica della società, che continua a non convincerci. Per la prima volta si sono uniti alla nostra azione anche gli studenti di Scomodo, la più importante rivista universitaria italiana.

 

LEONARDO | 19 maggio 2021 | Roma

 

ENEL | 20 maggio 2021 | Roma

Ci siamo confrontati con Enel insieme a Fundación Finanzas Éticas sulla “povertà energetica” e l’impossibilità di molte famiglie di accedere ai servizi energetici di base. Un problema molto sentito in Spagna.

 

2020

Abbiamo partecipato alle Assemblee di:

GENERALI | 30 aprile 2020 | Trieste

La stagione di azionariato critico ai tempi del Covid-19 inizia dal Gruppo Generali. Abbiamo posto diverse domande sulla policy fiscale: perché nel Gruppo ci sono 56 aziende che hanno sede in paesi come il Lussemburgo, l’Olanda, l’Irlanda, la Svizzera, le Isole Vergini Britanniche e Singapore? Si tratta di paesi che risultano ai primi posti nel ranking di Tax Justice Network nell’elenco dei paradisi fiscali o comunque dei paesi opachi dal punto di vista delle politiche fiscali.

Alcune risposte sono state abbastanza convincenti, altre le riproporremo nel 2021.

 

H&M | 7 maggio 2020 | Stoccolma

All’assemblea di H&M, che si è tenuta a Stoccolma, siamo riusciti addirittura a presentare e far votare (da remoto) una mozione per chiedere maggiore trasparenza sulle remunerazioni dei top manager. In notaio Sven Unger ci ha detto anche “Graaatsie”. Ma gli azionisti del fast fashion, anche per quest’anno, hanno votato NO ad una moda più equa.

 

ENI | 13 maggio 2020 | Roma

Come ogni anno avremmo dovuto essere a Roma all’assemblea degli azionisti a porre scomodissime domande. L’assemblea, però, si è svolta a porte chiuse a causa dell’emergenza Covid-19.

Poco male. Con Greenpeace, Valori.it, Re:Common e Fridays For Future abbiamo organizzato una contro-assemblea online, a cui hanno partecipato quasi 600 persone!

Il piatto forte è stato l’ambizioso piano di decarbonizzazione di Eni al 2050, che abbiamo smontato e commentato pezzo per pezzo. 

 

ENEL | 14 maggio 2020 | Roma

 

RHENIMETALL | 20 maggio 2020 | Berlino

L’anno scorso, all’assemblea degli azionisti di Rheinmetall, la polizia ha trascinato fuori di peso 50 azionisti critici. Rheinmetall è decisamente rocciosa e impermeabile.

Anche questa si è svolta online e l’abbiamo seguita, senza possibilità di interagire, solo per sentire le risposte dell’amministratore delegato Papperger. Nel frattempo, visto che dal 2017 le nostre domande sono sempre andate a sbattere contro il muro di gomma dell’impresa, ci siamo messi a capo di un gruppo di investitori e movimenti internazionali. Abbiamo scritto al Fondo Pensione Norvegese (il più grande fondo sovrano al mondo, con una politica di investimento etico): uno dei principali investitori in Rheinmetall. Appena ci rispondono dal Comitato etico del fondo vi facciamo sapere.

 

LEONARDO | 20  maggio 2020 | Roma

 

ACEA | 29 maggio 2020 | Roma

Il 2020 è il 4° anno che partecipiamo alla loro assemblea, assieme al Coordinamento Romano Acqua Pubblica. Il primo anno da remoto.  Le domande su situazione finanziaria, investimenti e finanziamenti del settore idrico hanno ancora una volta ricevuto risposte insoddisfacenti.

2019

Abbiamo partecipato alle Assemblee di:

ACEA | 17 aprile 2019 | Roma

 

GENERALI | 7 maggio 2019 | Trieste

Il tema ambientale non è finalmente più per soli ecologisti, monopolizzando gli scambi tra la dirigenza e gli azionisti: da Galateri risposte contraddittorie

H&M | 8 maggio 2019 | Stoccolma

La prima volta a Stoccolma per la Fondazione, come partner della Campagna Abiti Puliti in Italia. L’assemblea generale ha bocciato la nostra risoluzione, su paghe legate a obiettivi socioambientali per i manager, e quella di Clean Clothes Campaign, che chiedeva salari dignitosi ai lavoratori.

ENI | 14 maggio 2019 | Roma

Se pensate che le assemblee siano lunghe e interminabili, in parte è vero, però ogni tanto si chiudono con clamorosi scoop

LEONARDO | 16 maggio 2019 | Roma

Leggi le nostre domande e le risposte, contradditorie, di Leonardo in assemblea.

ENEL | 16 maggio 2019 | Roma

Qui il nostro lavoro funziona, e bene. Leggi perché su Valori.it

RHENIMETALL | 28 maggio 2019 | Berlino

Insieme a Rete Italiana per il Disarmo siamo intervenuti per chiedere chiarimenti sulla controllata RWM Italia S.p.A. che esporta bombe verso l’Arabia Saudita che guida la coalizione che sta intervenendo militarmente e con bombardamenti in Yemen. Un corteo, proteste e le domande degli azionisti attivi, ma niente da fare, Rheinmetall continuerà a produrre bombe e ad esportarle, dall’Italia, all’Arabia Saudita.

 

2018

Abbiamo partecipato alle Assemblee di:

GENERALI | 19 aprile 2018 | Trieste

Generali ha presentato un piano di disinvestimento dal carbone. Ma a noi è sembrato troppo blando.

ACEA | 27 aprile 2018 | Roma

 

RHENIMETALL | 8 maggio 2018 | Berlino

 

ENI | 10 maggio 2018 | Roma

Una maratona inutile.

LEONARDO Finmeccanica | 15 maggio 2018 | Roma

 

ENEL | 24 maggio 2018 | Roma

Partenza sottotono, interventi ridotti a 5 minuti, disturbatori decimati, noia mortale. quando il gioco si fa duro gli azionisti critici si devono inventare nuove strategie.

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