Comprendere il sistema bancario

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Il sistema bancario internazionale, sviluppato nel XX secolo, ha subito una profonda evoluzione e trasformazione. Nato per stabilizzare l’economia mondiale post-bellica, il settore bancario è diventato un pilastro centrale dell’economia globale. Tuttavia, le politiche di condizionalità economica imposte dalle istituzioni finanziarie internazionali come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, spesso hanno portato a privatizzazioni forzate e liberalizzazioni, causando impatti sociali ed economici significativi nei paesi debitori. Critiche sono sorte anche per il finanziamento di progetti ad alto impatto ambientale, con gravi conseguenze su comunità locali e ambiente. La Banca Europea per gli Investimenti, pur meno conosciuta, gioca un ruolo cruciale nel finanziamento di progetti infrastrutturali in Europa e oltre, ma le sue operazioni sollevano preoccupazioni per gli impatti ambientali e sociali. Per un futuro sostenibile, è essenziale una riforma di queste istituzioni, affinché le loro politiche promuovano uno sviluppo economico, sociale e ambientale realmente benefico per i paesi serviti.

La Finanza Etica

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La finanza etica è un approccio che mira a riformulare i valori fondamentali della finanza tradizionale, ponendo al centro la persona e l’equa remunerazione dell’investimento, anziché la speculazione. Questo approccio introduce criteri di rischio e rendimento che considerano anche l’impatto degli investimenti sull’economia reale. La finanza etica finanzia attività tradizionali del settore non profit, come cooperazione sociale e internazionale, ecologia, tutela dei diritti umani, attività culturali e artistiche, e quelle più innovative come commercio equo e solidale, agricoltura biologica e energie alternative. Questo pensiero restituisce dignità alle attività economiche classiche, in cui il lavoro è fondamentale e il denaro diviene solo uno strumento. Il termine finanza etica è sia preciso, riferendosi a una finanza che si afferma in contrapposizione alla finanza classica, sia vago, comprendendo visioni diverse. In definitiva, la finanza etica promuove l’uso del denaro come mezzo per il bene comune, favorendo la trasparenza e la responsabilità sociale.

I rapporti finanziari tra Nord e Sud del mondo

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I rapporti finanziari tra Nord e Sud del mondo si articolano principalmente attraverso tre canali: pubblico, privato e individuale. I flussi finanziari pubblici comprendono gli aiuti allo sviluppo erogati dai governi e dalle istituzioni internazionali, essenziali ma spesso insufficienti. Gli investimenti diretti esteri da parte delle imprese private giocano un ruolo cruciale, sebbene possano portare a privatizzazioni forzate e impatti negativi sulle economie locali. Infine, le rimesse dei migranti rappresentano una fonte vitale di finanziamento per molte famiglie nei Paesi in via di sviluppo, contribuendo significativamente alle economie locali. Tuttavia, questi flussi presentano problematiche complesse. Gli aiuti pubblici sono spesso vincolati a interessi geopolitici e condizioni che limitano l’autonomia dei Paesi beneficiari. Gli investimenti privati, se non regolamentati, possono favorire la speculazione e non garantire benefici equi. Le rimesse, pur essendo cruciali, possono creare dipendenze economiche e incentivare l’emigrazione, depauperando i Paesi di origine della loro forza lavoro più produttiva. Per migliorare i rapporti finanziari tra Nord e Sud, è necessario promuovere maggiore trasparenza, responsabilità sociale e ambientale, e una cooperazione internazionale che miri veramente allo sviluppo sostenibile e alla riduzione delle disuguaglianze.

Derivati: rischi e speculazione

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I derivati sono strumenti finanziari il cui valore dipende da un altro bene detto sottostante. Nati per coprire i rischi commerciali, si sono trasformati in strumenti speculativi. I derivati permettono di scommettere sull’andamento di un prodotto, amplificando profitti e perdite grazie all’effetto leva. Questa caratteristica ha reso i derivati estremamente rischiosi, soprattutto perché possono essere scambiati fuori dai mercati regolamentati (Over The Counter – OTC). I derivati hanno giocato un ruolo chiave nella crisi finanziaria del 2008, con strumenti come i CDO e i CDS che hanno diffuso i rischi legati ai mutui subprime. Oltre ai rischi finanziari, i derivati influenzano anche i prezzi delle materie prime, creando volatilità nei mercati. La complessità e la mancanza di trasparenza di molti derivati hanno portato a enormi perdite per enti pubblici e privati. Per mitigare questi rischi, è necessaria una regolamentazione più severa e una maggiore trasparenza nei mercati dei derivati.

Scommettere sulla fame. Crisi finanziaria e speculazione su cibo e materie prime

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La speculazione finanziaria sul cibo e sulle materie prime ha aggravato la crisi alimentare globale, aumentando i prezzi e causando fame e povertà. Tra il 2007 e il 2008, i prezzi delle materie prime alimentari sono aumentati drasticamente, con il grano che ha visto un incremento del 80% e il mais del 90%. Questa volatilità dei prezzi ha avuto effetti devastanti, specialmente nei paesi più poveri dove le famiglie spendono fino al 90% del loro reddito per il cibo. La speculazione sui derivati e sui commodity index funds ha amplificato queste oscillazioni, portando a conseguenze come la malnutrizione e la vendita di beni essenziali come la terra coltivabile. Gli impatti negativi si sono estesi anche ai servizi essenziali, come sanità e istruzione, aggravando ulteriormente la situazione delle popolazioni più vulnerabili. Per mitigare questi effetti, sono necessarie riforme globali che limitino la speculazione e promuovano un mercato più equo e trasparente.

L’azionariato critico

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L’azionariato critico è uno strumento di partecipazione che mira alla sostenibilità e alla trasparenza delle imprese. Nato come reazione alla finanziarizzazione dell’economia, consente agli azionisti di intervenire direttamente nelle assemblee aziendali per monitorare e influenzare il comportamento socio-ambientale delle imprese. Attraverso l’acquisto simbolico di azioni, gli attivisti possono portare all’attenzione dei consigli di amministrazione questioni come le violazioni dei diritti umani e i danni ambientali. Questo approccio ha già prodotto risultati significativi, dimostrando che le imprese sono più responsive alle richieste provenienti dai propri azionisti. L’azionariato critico si distingue per il suo triplice obiettivo: dare voce alle comunità locali nei consigli di amministrazione, promuovere la partecipazione attiva dei piccoli azionisti e aumentare la rappresentanza e la responsabilità sociale delle imprese. In Italia, la Fondazione Culturale Responsabilità Etica ha adottato questo approccio, lavorando in rete con organizzazioni della società civile per selezionare imprese da monitorare e influenzare. Nonostante i progressi, l’azionariato critico deve ancora crescere per diventare uno strumento più efficace e diffuso tra gli investitori.