Avviso di rettifica e proroga bando di concorso “Elisa Genovese”

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La Fondazione comunica che sono state apportate delle modifiche alle classi di laurea ammesse al bando di concorso per il premio “Elisa Genovese” (qui tutte le info).

Rispetto a quanto previsto dagli originari documenti di gara, possono presentare domanda anche i laureati nella Classe di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale LM 31. A questi si applicano gli stessi requisiti previsti da bando.

In conseguenza di tali modifiche, il termine per la presentazione delle domande è stato prorogato alle ore 24:00 del 15 luglio 2019.

#ioaccolgo: al via la campagna che rende visibile la solidarietà

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La Campagna “Io accolgo”, promossa da 42 organizzazioni sociali italiane ed internazionali, vuole dare la visibilità che meritano a tutte quelle esperienze diffuse di solidarietà che contraddistinguono il nostro Paese: dalle famiglie che ospitano stranieri che non hanno più un ricovero alle associazioni che organizzano corridoi umanitari per entrare nel nostro Paese, dai tanti sportelli legali e associazioni di giuristi che forniscono gratuitamente informazioni e assistenza ai migranti, a chi apre ambulatori in cui ricevere assistenza sanitaria gratuita, a chi coopera a livello internazionale per accompagnare le migrazioni forzate e ridurre l’insicurezza umana nei paesi di origine e transito.

Centinaia di esperienze diverse che la Campagna vuole mettere in rete, perché vengano condivise e riprodotte, perché finalmente vengano conosciute, se ne dia notizia, l’opinione pubblica ne prenda consapevolezza.

È quella parte grande del nostro Paese – singoli cittadini e cittadine, nuclei familiari, enti locali, studenti, insegnanti, organizzazioni nazionali e territoriali, laiche e religiose – che non si arrende alla barbarie di un mondo fondato sull’odio e sulla paura, che crede nei principi della Costituzione, dei diritti uguali per tutti, della solidarietà. Soggetti che quotidianamente agiscono per mitigare i danni di una legislazione, di politiche e di comportamenti istituzionali che condannano i migranti a morire in mare, che chiudono i porti, che cancellano esperienze di accoglienza, come gli Sprar, gettando per strada migliaia di richiedenti asilo e rifugiati, anche vulnerabili, privati così della loro dignità e del diritto ad accedere ai servizi sociali.

La Campagna prevede anche iniziative di mobilitazione, per aprire vertenze che inducano le Istituzioni ad assumersi la responsabilità dell’accoglienza e dell’integrazione, cancellando le scelte discriminatorie e contrastando gli effetti perversi del Decreto sicurezza bis, ancora più repressivo del precedente, sia sul fronte dei salvataggi in mare che della persecuzione dei migranti, dando il via libera a intercettazioni e utilizzo di agenti sotto copertura per impedirne l’arrivo e controllarli se nel Paese.

Fanno parte del Comitato promotore della Campagna:
A Buon Diritto, ACLI, ActionAid, AOI, ARCI, ASGI, Casa della Carità, CEFA, Centro Astalli, CGIL, CIAC, CIAI, CIR, CNCA, Comunità di S.Egidio, CONGGI, Ero Straniero, EuropAsilo, Federazione Chiese Evangeliche in Italia – FCEI, FOCSIV, Fondazione Finanza Etica, Fondazione Migrantes, Forum del Terzo Settore, Gruppo Abele, ICS Trieste, INTERSOS, Legambiente, LINK-coordinamento universitario, Lunaria, Medici Senza Frontiere, NAIM (National Association Intercultural Mediators), Oxfam, Rainbow4Africa, ReCoSol, Refugees Welcome Italia, Rete della Conoscenza, Rete Studenti Medi, SaltaMuri, Save the Children Italia, UIL, Unione degli studenti, Unione degli universitari, UNIRE

Rigeneriamo Comunità

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Bando Coopstartup per rilanciare i territori

 

Fondazione Finanza Etica, insieme a Banca Etica, sostengono il bando Coopstartup Rigeneriamo Comunità promosso da LegacoopCoopfond e Legacoop-Cooperative di Comunità, in partnership con soggetti dell’associazionismo e della promozione territoriale.

Il bando sarà attivo fino al prossimo 31 agosto 2019.

Il bando si rivolge a gruppi di almeno 3 persone, che intendano costituire un’impresa cooperativa aderente a Legacoop, e a cooperative aderenti a Legacoop costituite a partire dal 1° gennaio 2018 con sede e sviluppo del progetto proposto in aree internepiccoli comuni, aree urbane degradate, aree agricole incolte o abbandonate, aree naturalistiche e naturali protette, aree di interesse storico, paesaggistico e culturale.

Saranno ammessi al bando idee e progetti imprenditoriali indirizzati al potenziamento delle risorse e al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali attraverso lo sviluppo di una combinazione di attività quali, ad esempio, interventi finalizzati alla riqualificazione di beni che rispondono a un interesse pubblico, alla tutela dell’ambiente, del decoro urbano e al recupero di luoghi in disuso, alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, allo sviluppo di energie rinnovabili, al riuso e al riciclo.

Le candidature dovranno essere presentate online attraverso la piattaforma Coopstartup, compilando ed inviando il modulo di candidatura entro e non oltre le ore 14.00 del 31 Agosto 2019.

Per tutte le informazioni >> Coopstartup.

La UE riformi la finanza e liberi risorse per uno sviluppo sostenibile e solidale

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Foto di Ue en Peru su Flickr

di Andrea Baranes, presidente Fondazione Finanza Etica

Nelle settimane precedenti le elezioni europee, diversi candidati italiani hanno risposto al nostro appello Cambiamo la finanza per cambiare l’Europa per un diverso sistema finanziario, al servizio del pianeta e della società.

Ora che il nuovo Europarlamento è stato eletto, e mentre si studiano i nuovi equilibri per la Commissione UE, vogliamo ricordare a chi si appresta a guidare l’Europa per i prossimi 5 anni che una delle sfide decisive si giocherà sul terreno della finanza: l’Unione ha infatti il potere di trasformare radicalmente le regole dei mercati finanziari, liberando risorse immense per la svolta verso un modello economico sostenibile e solidale, capace di proteggere l’ambiente e includere anche le persone più fragili.

Il sistema finanziario globale oggi continua a sostenere progetti e imprese con impatti negativi sull’ambiente e la società; somme stratosferiche vengono quotidianamente immesse in circuiti speculativi con l’unico obiettivo di fare soldi dai soldi nel più breve tempo possibile. Un paradosso inaccettabile, a maggior ragione considerando come manchino capitali e investimenti per creare lavoro, per una riconversione ecologica dell’economia, per ridurre le diseguaglianze, per il welfare e i servizi essenziali.

Se il compito principale della finanza dovrebbe essere quello di indirizzare i capitali dove servono, ci troviamo di fronte al più macroscopico fallimento dell’era moderna. Da un lato un eccesso di soldi alla disperata ricerca di profitti a breve; dall’altra una carenza dove sarebbero più necessari.

Per questo serve una profonda riforma dell’intero sistema, agendo lungo le diverse direttrici richiamate nell’appello scritto prima delle elezioni. Una “dall’alto” cambiando le regole del gioco con un serio contrasto ai paradisi fiscali, l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie efficace, la separazione tra banche commerciali e di investimento e altro ancora.
In parallelo, “dal basso” serve una riflessione sull’uso dei nostri soldi, perché una volta depositati in banca o affidati a un gestore finanziario vengano indirizzati in attività con impatti positivi sull’ambiente e la società. Questo significa promuovere la finanza etica e sostenibile e modelli alternativi a quello tradizionale.

Il lavoro iniziato dalle istituzioni europee per riconoscere e promuovere la finanza sostenibile è un passo incoraggiante in questa direzione, ma ancora troppo timido. La definizione di finanza sostenibile è schiacciata sulla sola dimensione ambientale, mentre poco o nulla viene detto riguardo al contrasto alle attività più dannose. Reindirizzare i capitali finanziari significa al contrario promuovere uno sforzo ben più profondo, da un lato sottraendoli ad attività con impatti negativi, dalla speculazione a quelle inquinanti, e dall’altro indirizzandoli verso le attività più meritevoli con strumenti concreti di sostegno alla finanza etica. Significa rivedere i tempi della finanza, dal brevissimo termine della speculazione a orizzonti di lungo periodo per uno sviluppo armonico della società.

Per quanto la sfida possa apparire a prima vista proibitiva, realizzare un simile percorso non è tanto questione di difficoltà tecnica, quanto di volontà politica. Sappiamo cosa andrebbe fatto e come procedere. Fino a oggi tale volontà è però mancata, o troppo spesso è stata schiacciata dal peso delle lobby finanziarie. La crisi climatica, le diseguaglianze, la disoccupazione, la mancanza di investimenti in settori chiave, le crescenti tensioni in Europa mostrano purtroppo in modo fin troppo evidente come non ci sia più tempo. Tutte le principali sfide che dobbiamo affrontare nel prossimo futuro non potranno essere risolte senza un sistema finanziario profondamente diverso da quello attuale.

Nell’appello chiedevamo alle istituzioni europee che si stanno per insediare un impegno forte in questa direzione. Molti sono i parlamentari che hanno risposto e sottoscritto le nostre proposte. Chiediamo loro adesso di mantenere il loro impegno e di aprire un confronto con le realtà della finanza etica e le reti che lavorano su questi temi in modo da procedere con proposte operative e concrete. Perché dobbiamo riportare una finanza che oggi è parte del problema a diventare parte della soluzione.

[foto: Ue en Peru]

Concorso della campagna “Chiudiamo la forbice”

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Campagna "Chiudiamo La Forbice"

Scadono il 30 giugno i concorsi banditi dalla Campagna “Chiudiamo la forbice. Dalla disuguaglianza al bene comune: una sola famiglia umana”.

Si tratta di tre concorsi video, fotografico e di disegno rivolti a tutti: giovani e adulti, religiosi e laici, individui o gruppi (classi scolastiche o famiglie, gruppi parrocchiali, sportivi, sociali, ecc…). Il concorso per il disegno è riservato ai bambini fino ai 12 anni.

Non è necessario essere dei professionisti (che comunque sono ben accetti), ma occorrono capacità di esprimere visivamente lo spirito e il tema della Campagna nel modo più efficace e comunicativo, possibilmente come frutto di un percorso di riflessione, approfondimento e confronto.

 

La Campagna «Chiudiamo la forbice. Dalle diseguaglianze al bene comune: una sola famiglia umana» è rivolta al problema delle diseguaglianze economiche, sociali e politiche per dare la possibilità di vivere una vita dignitosa e piena, libera dalla paura e dal bisogno adesso e alle generazioni future.

“Chiudere la forbice” significa interrogarsi sulle cause della povertà, e sulle conseguenze concrete dei meccanismi attraverso cui la povertà stessa si produce e si riproduce, seguendo la sfida lanciata dall’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.

Il sito della campagna