“Hopenhagen”: 15° conferenza mondiale sui cambiamenti climatici

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Testimonianza di Dario Brollo
per la Fondazione Culturale Responsabilità Etica

I giorni della cosiddetta COP15, l’attesissima 15° conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, la città di Copenhagen decide di cambiare nome grazie a un felice gioco di parole che, da ‘porto dei mercanti’, la fa diventare ‘porto della speranza‘.
Nei fatti però, alla maggior parte dei partecipanti, agli osservatori, agli attenti lettori e a quanti, a vario titolo, si interessano di tematiche ambientali, risulta che l’enorme dispendio di energie, la travolgente partecipazione di capi di stato e di governo di 120 paesi del globo, il popolo dei 45.000 accreditati alla conferenza ufficiale abbiano prodotto un risultato molto inferiore alle aspettative e, sicuramente, insufficiente per rispondere in modo significativo all’autorevole allarme di costante surriscaldamento globale dell’IPCC (International Panel on Climate Change, delle Nazioni Unite).

Alcuni dati

I paesi hanno risposto in maniera disorganica; da una parte la virtuosa Unione Europea, dall’altra l’asse strategico/opportunistico USA-Cina-India con la coda di molti paesi poveri; nel mezzo stati vasti ma poco significativi sulla scena mondiale.
Le ONG sono, di fatto, state tagliate fuori dalla conferenza ufficiale.
Gli accordi raggiunti non sono vincolanti e sono molto inferiori alle reali necessità.

Tutto questo potrebbe bastarmi per esprimere, con cinismo e disillusione, che la conferenza ha fallito e che il futuro di fronte a noi comincia ad essere realmente fosco. Però, nonostante questi inequivocabili segni negativi, non posso non gioire per una cosa, a mio modo di vedere, non marginale: nessun altro vertice al mondo ha avuto una così alta attenzione e tensione mondiale; per la prima volta decisioni di interesse globale sono state prese sotto gli occhi consapevoli e giudici di una larga fetta di mondo e non è stato possibile arrivare agli accordi senza fare i conti e confrontarsi, con l’opinione pubblica globale. I potenti e le lobby non hanno potuto fare quello che volevano; il compromesso raggiunto è stato frutto di questo. Inoltre, fatto più importante di tutti, il tema della tutela dell’ambiente e della sua conservazione per le generazioni future è divenuto patrimonio dell’umanità e gli eco-scettici hanno trovato muri di gomma. Centinaia di migliaia sono state le mobilitazioni, le campagne on-line, le manifestazioni, le iniziative, le pressioni per sostenere un coraggioso accordo di Copenhagen; l’accordo c’è stato ma non coraggioso; ora spetta al prossimo incontro di Bonn di metà 2010 continuare con impegno il percorso intrapreso e alla società civile vigilare e agire senza paura.

Perciò, forse inaspettatamente, Hopenaghen ha davvero svolto il ruolo di custode della speranza di un futuro (prossimo) accordo che superi i particolari interessi a vantaggio di quello di tutti.

 

[Foto di AusSMC]

Dare un futuro al credito

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Lo scorso 3 dicembre 2009 è stato presentato a Roma il primo anno di attività di ricerca e monitoraggio dell’Osservatorio sui fenomeni connessi all’impatto del costo del credito sulle condizioni economiche delle famiglie italiane: un supporto informativo su base regionale, capace di porre sotto osservazione le reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Giovedì 3 dicembre 2009, si è tenuta a Roma la presentazione del primo anno di attività dell’Osservatorio Regionale su costo del credito, promosso da Caritas Italiana e Fondazione Culturale Responsabilità Etica in collaborazione con Centro culturale Francesco Luigi Ferrari.

L’ORCC vuole essere un supporto informativo su base regionale, capace di porre sotto osservazione i principali fenomeni connessi all’impatto del costo del credito sulle condizioni economiche delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione. Il tema del costo del credito assume una particolare rilevanza nell’attuale contesto contrassegnato da una profonda crisi economica e finanziaria internazionale, che non ha mancato di trasmettere i suoi effetti negativi sull’economia reale come l’incremento dei tassi di interesse sulle condizioni economiche delle famiglie e sul loro potere d’acquisto. L’indebitamento derivante dai mutui per l’acquisto della casa e il credito al consumo stanno gravemente danneggiato una larga parte della popolazione, in particolare anziani e lavoratori precari, che si trovano ad affrontare un futuro incerto e senza garanzie.

Sulla base di queste considerazioni, l’ORCC assume una funzione importante, sia come strumento di conoscenza e interpretazione dell’impatto del costo del credito sulle condizioni economiche delle famiglie, sia come supporto per il monitoraggio degli effetti della crisi in atto.

Invito e Programma

Il Report:
Osservatorio Regionale sul costo del credito O.R.C.C. (integrale)
Osservatorio Regionale sul costo del credito (sintesi)

Sul tema del costo del Credito sono intervenute anche
Prof.ssa Veronica Polin, Università degli studi di Verona
Prof.ssa Maria Laura Ruiz, Università degli studi di Pisa
Prof.ssa Benedetta Giovanola, Università degli Studi di Macerata