Che impresa per le donne! Ecco le 6 (+5) imprese femminili sostenute.

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imprese femminili
Un progetto di Fondazione Finanza Etica, realizzato grazie alla devoluzione di una parte degli utili di Etica Sgr, la società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Etica specializzata in investimenti responsabili, rivolto a micro e piccole imprese femminili.

 

Sono 6 (+5) le imprese femminili che si sono aggiudicate i contributi a fondo perduto erogati da Fondazione Finanza Etica, grazie alla quota di utili devoluta da Etica Sgr, società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Etica. Il bando – lanciato a ottobre 2021 – intendeva selezionare micro e piccole imprese femminili, di recente costituzione, per il sostegno a formazione post-universitaria, acquisti di mezzi di mobilità sostenibile, lavori di efficientamento energetico e servizi di marketing e comunicazione.

Tra le tante candidature arrivate la commissione ha selezionato 6 (+6) progetti che si sono distinti per sensibilità ambientale e sociale, innovazione e creatività, attenzione al territorio e alle sue reti di relazioni. I settori di attività sono agricoltura, servizi sociali, commercio, moda circolare, turismo e cultura. In totale saranno erogati oltre 130 (+100) mila euro per il sostegno di due società cooperative, due società di persone, una impresa individuale e una partita iva, di cui due imprese giovanili, su tutto il territorio nazionale.

Perché le parentesi? Perché le domande che abbiamo ricevuto sono state davvero tante e tra di essere limitarsi a finanziare 6 progetti ci lasciava l’amaro in bocca. Per questo, insieme a Etica Sgr, abbiamo deciso di raddoppiare!

 

Le imprese femminili che sosterremo

 

Progetto Beesù. Storie di ecosistemi e altre virtù. Torino

Produzione e vendita di packaging naturale, riutilizzabile e biodegradabile in tessuto di cotone e cera d’api biologici. A questo si affiancano laboratori per scuole, gruppi e comunità sulle tematiche della salvaguardia dell’ambiente e delle biodiversità. Il Bando sosterrà l’acquisto di mezzi da trasporto elettrici e la realizzazione di materiale didattico e promozionale per i laboratori.

Etico Sartoria Marchigiana. Recanati – Macerata

Etico Sartoria Marchigiana è una realtà sartoriale che produce capi di moda artigianale, con tinture e fibre 100% naturali (ecoprinting). Costituita da due giovani imprenditrici, nel 2019 ha vinto il bando START del Comune di Macerata, nel 2020 il bando di crowdfunding Impatto+ e nel 2021 il bando Restartup della Fondazione Garrone. Saranno sostenute per l’attività di e-commerce, marketing e comunicazione.

Friccicarella. Casa di produzione di documentari low budget. Graziana Di Santo, Andria – BAT

Graziana Di Santo è una giovane regista di documentari, già vincitrice di premi importanti. Sta creando una casa di produzione di documentari low-budget: con il primo, “Commedia all’italiana” di Fabrizio Bellomo, girato con uno smartphone per un costo totale di 2.000 euro, ha vinto il Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival 2021. Il Bando sosterrà la comunicazione della casa di produzione.

Le Api dei Vai. Allevamento nomade delle api, di Marta Scali, Lavagna – Genova

Marta Scali è una apicoltrice che vuole introdurre un ciclo produttivo basato sul nomadismo delle api, per rendere la sua attività resiliente alla crisi dell’apicoltura. Per questo motivo ha richiesto l’acquisto di un mezzo a basso impatto, per consentire lo spostamento degli apiari secondo la tecnica del nomadismo.

Una fattoria per crescere. Cooperativa Le Api della Vecchia Fattoria, San Piero di Morubio – Verona

Progetto di contrasto alla povertà educativa, rivolto allo spostamento sostenibile e alla prevenzione dell’isolamento sociale per consentire a persone in situazioni di fragilità di accedere alle strutture sanitarie, ai servizi di terapia, rieducazione e riabilitazione del territorio e alla scuola. Il Bando sosterrà l’acquisto di un mezzo di mobilità sostenibile per il trasporto delle persone fragili.

Progetto ZeroPerCento. Cooperativa Namasté, Milano.

ZeroPerCento è un progetto di 2 botteghe solidali a Milano rivolto a giovani con disabilità intellettive per l’inserimento nel mondo lavorativo. Gli empori offrono anche la spesa agevolata per famiglie in difficoltà. Il Bando sosterrà lo sviluppo dell’e-commerce e la campagna di lancio del negozio in zona Paolo Sarpi a Milano.

Azienda agricola Tosti Giulia, Rieti

Una start-up agricola femminile, fortemente attenta all’impatto ambientale della propria attività. L’azienda produce piante aromatiche e officinali certificate biologiche, trasformate in un laboratorio dotato di impianto fotovoltaico e con gestione circolare dei rifiuti.  Il Bando sosterrà il potenziamento dell’impianto fotovoltaico, l’acquisto di mezzi agricoli a basso impatto e un master in fitoterapia.

B-Life, Porto Viro RO

La cooperativa sociale B-Life si occupa di turismo sociale e di attività di inclusione sociale per persone svantaggiate. Uno spin-off della cooperativa, costituito al 100% da giovani donne, sta sviluppando un progetto di cicloturismo “sociale” presso Chioggia, nella laguna di Venezia. “Bike for all” creerà percorsi di inclusione sociale per persone fragili, inori e disabili. Il Bando sosterrà l’acquisto di bici elettriche e colonnine di ricarica.

Capovolte di Ilaria Leccardi, Alessandria

Capovolte è una casa editrice indipendente che pubblica testi di saggistica, con un a prospettiva di genere, a tematica donne e femminismo. Tra i libri pubblicati reportage e inchieste dedicate alle attiviste Marielle Franco e Berta Cáceres, la presentazione al Salone del Libro di Torino 2022 dei testi della filosofa brasiliana Djamila Ribeiro e dell’artista e autrice portoghese Grada Kilomba. Il Bando sosterrà il progetto “Decolonizzare il sapere. pratiche di femminismo antirazzista” attraverso il supporto a eventi culturali di presentazionee campagne di marketing e comunicazione.

CROCUS TRIP, Firenze

Cooperativa fiorentina di guide turistiche con anni di esperienza sul campo, che credono in un turismo etico, immersivo e sostenibile che apporti ricchezza culturale non solo ai turisti, ma anche al territorio e ai propri abitanti. Si tratta di un turismo a passo lento, che dia al visitatore la possibilità di un’esperienza più umana e autentica. Il Bando sosterrà l’attività di marketing e comunicazione.

SHINE di Francesca Dell’Ova, Pescasseroli AQ
Shine laboratorio artigianale è una micro impresa familiare che ha reindirizzato la filiera del latte di capra su un prodotto cosmetico naturale quale il latte di capra. Un sapone unico nel suo genere, prodotto artigianalmente, legato al suo territorio di origine, sostenibile e libero dalla plastica. Il motto di Francesca è: sapone solido, pianeta sano! Il Bando sosterrà la comunicazione del nuovo brand, attraverso un packaging personalizzato sostenibile e l’apertura dell’e-commerce.

 

«Il Bando ha sicuramente intercettato un forte bisogno imprenditoriale»

afferma Barbara Setti, responsabile erogazioni liberali di Fondazione Finanza Etica.

«Le erogazioni liberali di Etica Sgr consentono il sostegno a circa 6 progetti e, nella prima fase della domanda, sono arrivate 114 proposte, di cui 86 eligibili per il bando. Il Comitato tecnico del Gruppo Banca Etica ha lavorato alla selezione di una short list costituita da 34 progetti, tutti molto interessanti», continua Setti. «Se è vero che abbiamo potuto sostenere solo una piccola parte, siamo convinti di avere comunque collaborato a costituire una rete di imprese femminili che abbiamo accompagnato nell’approfondimento della proposta progettuale e a riflettere anche sugli impatti sociali e ambientali della loro attività».

«In qualità di investitori responsabili riteniamo importante contribuire alla creazione di un sistema economico più sostenibile e inclusivo»,

dichiara Luca Mattiazzi, Direttore Generale di Etica Sgr.

«Il tema della parità di genere e dell’emancipazione della donna – intesa come rafforzamento in termini di percezione di competenza, consapevolezza e autostima – assume un ruolo cruciale nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU ed è un obiettivo fondamentale anche per Etica Sgr. Ci fa piacere sostenere progetti così carichi di ottimismo e che presentano una grande forza etica, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo».

Tutte le informazioni, su questo e altri bandi, visitando www.con-etica.it

 

 

Fratture del contemporaneo – Open call

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NFT crypto art

Fondazione Finanza Etica, in occasione dell’incontro pubblico “Blockchain e la sfida della sostenibilità” organizza una esposizione virtuale di Crypto-art, opere d’arte digitali sotto forma di NFT.

Una giuria di esperti, coordinata da Fondazione Finanza Etica, selezionerà 18 progetti sul tema “Fratture del contemporaneo: guerra, covid e cambiamento climatico”. Gli artisti esposti avranno la possibilità di presentare le ultime tendenze del contemporaneo attraverso le proprie opere.

L’esposizione sarà ospitata all’interno di uno spazio espositivo virtuale e sarà visibile sulla piattaforma Kunstmatrix a partire dal 12 aprile.

Possono partecipare studenti e artisti, professionisti e non, che abbiano compiuto il 18° anno di età al momento dell’iscrizione, di qualsiasi nazionalità purché residenti in Italia.

La partecipazione all’esposizione è gratuita.

È possibile candidare una delle seguenti forme artistiche:

  • pittura
  • disegno
  • grafica
  • fotografia
  • digital art
  • street art
  • videoarte

Le iscrizioni sono aperte dal 21/03/2022 alle 23:59 del 03/04/2022 secondo le modalità descritte nel bando.

 

>>SCARICA IL BANDO<<
per i dettagli e per candidarti

Seminario: Blockchain e la sfida della sostenibilità

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Firenze | 12 aprile | ore 16 | Biblioteca delle Oblate

Il mondo della finanza ha subìto, negli ultimi quindici anni, una delle innovazioni più radicali che si possono annoverare e che ha già fatto storia. Le criptomonete e la tecnologia blockchain sono una di quelle innovazioni che rientrano nella categoria di “distruzione creativa” del capitalismo; un movimento di trasformazione con enormi potenzialità, ma che espone la società a rischi nuovi.
Per questo la blockchain e i crypto-assets sono al centro dell’attenzione dei governi, della società civile, dei grandi gruppi industriali e finanziari, dell’accademia e del mondo dell’arte.

Fondazione Finanza Etica vi invita a partecipare all’incontro del 12 aprile.
Un dialogo tra i principali esperti nazionali del settore, per riflettere sui principali interrogativi che la finanza etica si pone in relazione a questo fenomeno trasformativo:

  • Quali sono i trend innovativi che si stanno maggiormente sviluppando in ambito Blockchain?
  • Quali settori sono maggiormente investiti da queste nuove tecnologie?
  • Cosa sono gli NFT e come cambiano il mondo dell’arte?
  • È possibile regolamentare i crypto-assets? Come si sta muovendo il legislatore?
  • Che ruolo può avere la finanza etica nell’orientare lo sviluppo del settore?
  • Blockchain ed energia: un binomio sostenibile?

 

Relatori

 

Andrea Baranes

Componente del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo di Banca Etica dal 2016 e membro del board del network europeo Finance Watch. Autore di libri su finanza ed economia, è esperto di mercati finanziari e relazioni internazionali.

Filippo Zatti

Professore associato di Diritto dell’economia, è coordinatore scientifico dell’unità di ricerca BABEL – Blockchains and Artificial Intelligence for Business, Economics and Law presso il Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi di Firenze. È docente di Diritto della banca e del mercato finanziario e di Economic Law presso la Scuola di Economia e Management del medesimo Ateneo.

Chiara Canali

Critica d’arte, giornalista e curatrice indipendente. Ideatrice e promotrice di eventi e iniziative dedicate alle nuove tendenze dell’arte contemporanea, dai New Media alla Street Art. Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia.

Tamara Belardi

Tech-lawyer, svolge attività di consulenza legale e formazione per le imprese. È membro della commissione di esperti di alto livello in materia di Blockchain technology e DLT del Ministero dello Sviluppo Economico.

Julius van Sambeck

Managing Director di Ethius Invest Switzerland, società di gestione patrimoniale indipendente, con sede a Lucerna, dedicata agli investimenti socialmente responsabili. La società, attiva nel dialogo con le aziende sui temi ambientali, sociali e di governance, è membro di SfC-Shareholders for Change.

Modera Andrea Barolini, direttore della testata Valori.it

 

Modalità di partecipazione

La partecipazione è gratuita previa iscrizione >>QUI<<. Sarà possibile partecipare all’evento in presenza o seguire la diretta in live streaming su piattaforma Zoom.
Per la partecipazione online, il link di accesso al live streaming sarà inviato il giorno prima dell’evento.

 

Esposizione virtuale di Crypto-art

In occasione dell’incontro sarà organizzata una esposizione virtuale di Crypto-art, opere d’arte digitali sotto forma di NFT.

Una giuria di esperti, coordinata da Fondazione Finanza Etica, selezionerà 18 progetti sul tema “Fratture del contemporaneo: guerra, covid e cambiamento climatico”.

L’esposizione sarà ospitata all’interno di uno spazio espositivo virtuale e sarà visibile sulla piattaforma Kunstmatrix a partire dal 12 aprile.

 

Luogo

Biblioteca delle Oblate
Via dell’ Oriuolo, 24, 50122
Firenze FI

Contatti

Fondazione Finanza Etica
+39 055 4936073
formazione.fondazione@bancaetica.org

 

 

L’Italia non ripudia la guerra

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armi guerra

Le spese militari al 2% del PIL

La diretta conseguenza del discorso di guerra pronunciato da Draghi il 1° marzo al Senato è stata l’approvazione il 16 marzo dell’Ordine del giorno alla Camera dei Deputati. Il Governo così si impegna all’incremento delle spese per la Difesa verso il traguardo del 2% del PIL. L’atto di indirizzo è stato proposto dalla Lega, sottoscritto dai deputati di Pd, Iv, M5S e FdI. Oltre, quindi, il perimetro della maggioranza: è stato votato infatti da 391 deputati su 421. I 19 voti contrari sono di Fratoianni e Stumpo, gruppo LeU; anche se LeU si è astenuto. A questi si aggiungono, tra i componenti del Gruppo Misto: 6 di Alternativa; 1 dei Radicali; 3 di Potere al Popolo; 2 dei Verdi Europei; 1 di Forza Italia; 1 dei 5 Stelle; 2 non iscritti a componenti. Su tutto il resto una coltre grigia di conformismo, come si confà ai tempi di guerra. Il dettaglio dei nomi dei votanti si trova qui.

L’Osservatorio MileX ha chiarito come questa indicazione di raggiungere la spesa del 2% del PIL derivi da un accordo del 2006 fra i Ministri della Difesa dei paesi Nato; accordo confermato, nel 2014, in Galles dal vertice dei Capi di Stato e di Governo. In quel vertice si era specificato che il 20% della spesa doveva essere dedicata a nuovi sistemi d’arma.

 

Che tipo di decisione è stata presa?

Con questo voto in Parlamento si compie un salto di qualità rispetto alle decisioni maturate fra il 2006 e il 2014. In primo luogo si dà una motivazione specifica di tipo militare per questa crescita della spesa. Con la guerra in Ucraina, peraltro,  l’opinione pubblica è più disponibile a un incremento di spesa, calcolato nell’ordine di 13 miliardi l’anno. Allo stesso tempo, però, questa decisione si allontana da vere motivazioni di sicurezza. L’incremento (variabile) della spesa pubblica è vincolato a un parametro che comprende la produzione di ricchezza privata (PIL); questo però avviene indipendentemente da una valutazione delle effettive esigenze della spesa militare.

Si afferma che l’aggressione russa all’Ucraina ha compattato l’Europa, spingendola finalmente a costruire una difesa comune. Ma, paradossalmente, si parte dal fondo di questo progetto. Viene stabilito infatti un aumento di spesa militare di uno dei paesi della Ue senza che questa abbia neppure abbozzato un progetto concreto di difesa comune, tanto meno un progetto approvato dagli Stati membri. Si tratta, nella sostanza, di un regalo generoso a scatola chiusa alle industrie del settore militare. 

 

Se vuoi la pace, prepara la pace

La sentenza latina si vis pacem, para bellum trova dunque qui la sua celebrazione. L’aumento delle armi prodotte e in circolazione è la migliore garanzia che prima o poi queste armi da qualcuno verranno effettivamente usate.

Peraltro, ciò è contrario all’accordo Minsk II del 2015 tra Francia, Germania, Russia e Ucraina, per stabilizzare il Donbass. Fra i vari punti, infatti, l’accordo prevedeva la completa demilitarizzazione dell’area; il disarmo e la smobilitazione delle milizie filo-russe; il ritiro dei combattenti volontari russi; la limitazione delle truppe ucraine nell’area.

 

Le industrie belliche ottime clienti della banche

Invece questa scelta alimenta un circuito economico sempre più innervato sulla produzione bellica. Di cui, oltre alle industrie produttrici, beneficeranno gli istituti finanziari. E sappiamo bene che le industrie sono ottime clienti delle banche, perché offrono garanzia di solvibilità, essendo finanziate dallo Stato. Non solo: nei casi di Leonardo e Fincantieri sono anche partecipate, dallo Stato. Solo per inciso, fra i gioielli di Fincantieri troviamo Submarine S1000, prodotto in partnership con la russa Central Design Bureau for Marine Engeneering “RUBIN”. 

13 miliardi in più all’anno nel bilancio della Difesa sono una manna anche per le banche e gli istituti finanziari di cui l’industria militare è prezioso cliente. Non di tutti, però.

 

La finanza etica rifiuta ogni finanziamento alla produzione e al commercio di armamenti

Il Gruppo Banca Etica esclude dal proprio universo finanziabile e investibile l’industria della difesa. I fondi di Etica Sgr non investono in titoli di debito russi, bielorussi o ucraini; anche nell’azionario, la Sgr non investe nelle aziende russe e bielorusse. Il processo di selezione rigorosamente passa un doppio screening per individuare i Paesi più virtuosi dal punto di vista socio-ambientale e le aziende più attente alla sostenibilità e al benessere collettivo.

Nella nostra accezione di sostenibilità il tema del rispetto dei diritti umani e civili è importante tanto quanto quello del rispetto dell’ambiente; per questo i paesi come quelli attualmente in conflitto sono fuori dall’universo investibile.

 

La sostenibilità della finanza che include gli armamenti

Non è un fatto scontato: società e banche che si dicono “sostenibili” non si fanno grandi problemi, infatti, a includere gli armamenti nelle loro attività tipiche. Fondazione Finanza Etica da anni svolge azionariato critico verso l’italiana Leonardo e la tedesca Rheinmetall. In assemblea denunciamo l’incongruità dell’eccessivo sbilancio verso il settore militare ai danni di quello civile; oltre al coinvolgimento in transazioni di armi verso paesi belligeranti (Arabia Saudita) o in aperta violazione dei diritti umani (Egitto)

Gli amministratori delegati delle due aziende hanno di recente spiegato il loro concetto di sostenibilità e testimoniato il cambiamento del clima. Alessandro Profuno (Leonardo) spiega che “la difesa è un elemento della sostenibilità e deve essere riconosciuta come tale. Senza sicurezza non si può avere sostenibilità” (Il Sole 24 Ore, 11.3.2022). Armin Pappenger (Rheinmetall) dichiara che “alcuni mesi fa la gente voleva metterci al bando, per dire che questa industria è molto cattiva e dannosa. Adesso il mondo è totalmente diverso” (il Fatto Quotidiano, 14.3.2022).

Non sarà così difficile trovare istituti finanziari che, definendosi sostenibili e responsabili, non si faranno scrupoli a finanziare queste aziende. E, forse, con un po’ di buona volontà e molta attività di lobby, magari anche il settore della difesa potrà rientrare nella tassonomia sociale e ambientale della Ue, così come vi è entrata la produzione di energia dal nucleare e dal gas.

Ecco, forse anche da questo si può comprendere la differenza che esiste fra la finanza etica e la finanza sostenibile

 

Simone Siliani, direttore di Fondazione Finanza Etica

Pace e ambiente. I valori del nostro azionariato critico

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Nella guerra in Ucraina cadranno anche la pace e l’ambiente, parte integrante del primo rapporto sull’azionariato critico della Fondazione

Fra le tante disgrazie che la guerra in Ucraina lascerà sul terreno, oltre ai morti civili ucraini, ce ne sono due che vogliamo sottolineare e che hanno a che fare con il nostro azionariato critico, di cui qui presentiamo il nostro primo rapporto per il 2021.

La prima è la ripresa in grande stile della produzione e del commercio degli armamenti.

Vuoi per armare chi si difende o per rafforzare chi attacca, chi si ingrassa comunque sono i produttori di armi e le
banche che li finanziano.

Questa però è una enorme disgrazia perché, per quanto possa far crescere i dividendi che gli azionisti delle industrie degli armamenti incassano alla fine dell’anno e gli impieghi delle banche che le finanziano, le armi costruite e esportate sono fatte per essere usate, prima o poi.

 

L’Azionariato critico sui produttori di armi

Noi incontriamo nel nostro azionariato critico alcuni di loro. Leonardo SpA, la maggiore impresa italiana per volumi produttivi ed esportazioni, presenta ogni anno rendiconti finanziari ragguardevoli e buoni dividendi. Chi incassa? In primo luogo il Governo italiano ,che detiene il 30,2% delle azioni; il 48,8% sono investitori istituzionali, quindi chissà, forse senza saperlo anche chi ci legge e  acquista fondi, tranne quelli di Etica Sgr, si può trovare nel proprio portafoglio azioni di Leonardo.

Nel nostro azionariato critico con Leonardo da sempre mettiamo l’accento sulla necessità di aumentare il peso della produzione civile rispetto a quella militare. Come si può vedere nel nostro report nella sezione Domande e risposte, spesso queste ultime assai evasive. Ma come potrete leggere, è la spesa militare che continua ad aumentare, raggiungendo nel 2021 il 73% del fatturato.

Anche con Rheinmetall il nostro azionariato critico ha sortito un risultato interessante. Rheinmetall, ricordiamo, è l’impresa tedesca proprietaria della RWM italiana produttrice delle bombe vendute all’Arabia Saudita e da queste usate in Yemen.


Dato che il management non risponde, da anni, alle nostre richieste, ci siamo rivolti al Comitato etico del Fondo Sovrano Norvegese, il più grande fondo pensioni del mondo: a loro abbiamo chiesto una policy che portasse al disinvestimento da imprese come Rheinmetall. Il Parlamento norvegese, maggiore azionista del Fondo, ha effettivamente deliberato in tal senso e quindi è lecito attendersi un disinvestimento del 2,69% del Fondo da Rheinmetall.

 

Raddoppiare gli sforzi sulle rinnovabili

La seconda disgrazia che deriverà dalla guerra in Ucraina è che, data la dipendenza dell’Europa dal gas russo, sarà legittimata la ripresa dell’estrazione di idrocarburi, da un lato, e dei progetti sul nucleare, dall’altro.

È una risposta emotiva, sbagliata e illogica perché caso mai questa crisi dimostrerebbe piuttosto la necessità di raddoppiare gli sforzi sulle energie rinnovabili. Che peraltro sarebbero disponibili ben prima e a minor impatto anche economico.

Ma è la risposta che certamente ci possiamo aspettare da Eni che, dopo aver puntato tutto nella sua strategia sull’idrogeno blu ottenuto dal gas naturale, potrà tornare alla scelta degli idrocarburi. Del resto nel suo Piano Strategico, che abbiamo più volte sottoposto a critica durante l’engagement con Eni, l’azienda aveva già annunciato di continuare a produrre idrocarburi nel triennio 2021-2024 con un aumento medio annuo del 4%. Come poi possa arrivare a un
net zero di emissioni di CO2 per il 2050, come sostenuto nel Piano di lungo termine, resta per noi un mistero. Certo non attraverso la cattura della CO2 e le compensazioni (piani di forestazione, o meglio, di non deforestazione),  tecnologie e attività di dubbia efficacia e misurabilità.

 

Pace e ambiente sono due valori che informano di sé il nostro azionariato critico: un modo per tradurre valori e ideali alti in concrete prassi finanziarie e gestionali di imprese che avrebbero così l’occasione di passare alla storia come imprese dal movente sociale, costituzionale direi, e non come i Dogs of war dei Pink Floyd.

Cani da guerra e uomini d’odio
Senza causa, non facciamo discriminazioni
La scoperta è da rinnegare
La nostra moneta è carne e ossa
L’inferno aperto e messo in vendita
Riunitevi e contrattate
Per il denaro duro, mentiremo e inganneremo
Nemmeno i nostri padroni sanno la rete che tessiamo

 

SCARICA IL REPORT QUI

 

Simone Siliani

Direttore Fondazione Finanza Etica

 

 

 

 

 

 

 

 

credit immagine: Banksy, Bambino che infila un fiore nella canna del fucile di un soldato, 2007. stencil su muro. Betlemme.