La trasparenza sull’export delle armi e sulle banche armate è sotto attacco: difendiamola!

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Foto di Mike da Pexels

Il Senato ha approvato in aula il 21 febbraio 2024 il disegno di legge che mira a cancellare i meccanismi di trasparenza e controllo parlamentare sul commercio e le esportazioni di armi e sulle banche che finanziano tali operazioni.

Con una fretta inconsueta e degna di miglior causa e approfittando della distrazione della stampa e dell’opinione pubblica, il disegno di legge è stato approvato in tempi record prima in commissione e poi in aula al Senato, dove sono stati bocciati tutti gli emendamenti che tentavano di mitigare gli effetti più nefasti del disegno di legge in esame.

Il provvedimento è ora all’esame della Camera. Sarà esaminato prima dalle commissioni riunite Esteri e Difesa e si prevede che arriverà in aula a maggio: chiediamo ai deputati di approvare modifiche alla norma per ripristinare il controllo del Parlamento sull’export di armi e sulle banche che fanno affari con tali operazioni.

L’importanza della legge 185/1990

La legge 185/1990 sull’export di armi – che ora si vuole smantellare in nome della rapidità nelle operazioni militari e della sburocratizzazione – poneva l’Italia all’avanguardia, con una forte attenzione verso il rispetto delle convenzioni internazionali specialmente per quanto riguarda le vendite a Paesi in conflitto o che violano i diritti umani, e imponeva alle banche di rendere noti al Parlamento i finanziamenti e i servizi che rendono tali operazioni possibili.

Banca Etica è nata 25 anni fa dall’impulso delle grandi reti della società civile italiana che in quegli anni si battevano anche per una finanza etica che rifiutasse di fare affari con chi produce strumenti di morte.

Per fermare lo svuotamento della Legge 185, un coordinamento composto da Gruppo Banca Etica, Rete Pace e Disarmo e Libera contro le Mafie insieme ad altre organizzazioni della società civile, tra cui molte realtà socie di riferimento di Banca Etica, chiedono di mobilitarsi per dire no all’approvazione definitiva delle modifiche che cancellerebbero ogni forma di trasparenza e di controllo da parte del Parlamento, dei cittadini e dei risparmiatori sugli affari delle industrie belliche e delle banche che le affiancano.

La mobilitazione per fermare gli affari che alimentano guerra e insicurezza

Non vogliamo rassegnarci al fatto che sia solo il profitto di pochi a dover guidare le scelte sull’export di armi e invitiamo tutte e tutti di agire al nostro fianco per fermare lo svuotamento della Legge 185/90.

Cosa puoi fare tu:

>> sottoscrivi la petizione popolare lanciata da Rete Pace Disarmo per fermare lo svuotamento della Legge 185/90 e chiedere un maggiore controllo sull’export di armi italiane

>> fai aderire la tua Organizzazione (Associazione, Sindacato, Parrocchia, Circolo,…) al documento di richieste della Rete (fai mandare l’adesione a operativo@retepacedisarmo.org trovi qui la lista aggiornata delle adesioni)

>>promuovi presso il tuo Comune l’adozione di una Mozione in difesa della Legge 185/90 e per lo stop ad una modifica normativa che favorirà esportazioni irresponsabili di armi, che alimentano guerra e insicurezza

>> contatta i Deputati della tua Circoscrizione, Provincia, Regione per evidenziare il grave pericolo che si profila all’orizzonte qualora venisse approvato il DDL, esprimendo il sostegno alle richieste di modifica avanzate da Rete Pace Disarmo con questa mobilitazione (qui la lista aggiornata dei Deputati che hanno espresso il loro sostegno alla nostra posizione, qui una bozza di lettera da utilizzare)

>> rilancia la nostra mobilitazione sui social media, in particolare facendo un “tag” ai profili social di Banca Etica, Rete Pace Disarmo, della Camera dei Deputati e dei partiti politici o parlamentari che ritieni più opportuno sollecitare

Rapporto Finanza di Guerra e di Pace: l’analisi del coinvolgimento finanziario mondiale

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finanza pace

Hai già letto il nostro rapporto su Finanza di Guerra e Finanza di Pace?

 

Il mondo si trova a un bivio. Affrontiamo molteplici crisi globali, alcune accentuate da crescenti tensioni e conflitti in alcune regioni del mondo. Purtroppo, nell’ultimo anno il mondo è entrato in una fase ancora più pericolosa. Solo nel 2023 la spesa globale per la difesa è cresciuta del 9% raggiungendo la cifra record di 22 mila miliardi di dollari.

Le banche in particolare, e l’industria finanziaria in generale, non possono rimanere fuori da questo dibattito. Le banche non svolgono soltanto un ruolo di intermediazione finanziaria, ma sono agenti chiave di cambiamento. Le loro decisioni sull’allocazione delle risorse influenzano profondamente la società, l’economia e l’ambiente.

Con il rapporto Finanza per la Guerra. Finanza per la Pace. analizziamo come l’industria finanziaria sia coinvolta nella produzione e nel commercio di armi utilizzate in conflitti su vasta scala in tutto il mondo. E di come alcuni attori stanno gradualmente evitando di finanziare le armi, mentre molti grandi istituti finanziari traggono vantaggio dai conflitti globali.

 

LEGGI QUI IL RAPPORTO

 

Il rapporto è stato presentato durante l’annuale incontro della GABV, la rete mondiale delle banche eticamente orientate, che quest’anno si è svolto in Italia. In questo contesto è nato un Manifesto per la pace firmato da tutte le banche  presenti. Si chiama “Dichiarazione di Milano” e puoi leggerla qui.

Con il presidente Mattarella

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Incontro al Quirinale: Presidente Mattarella accoglie Banca Etica per il 25° anniversario

 

La scorsa settimana, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accolto al Quirinale la presidente Teresa Masciopinto e la delegazione di Banca Etica per celebrare il 25° anniversario della banca.

L’incontro è stato un momento emozionante di riconoscimento per il costante impegno nel mettere gli strumenti della finanza al servizio del bene comune.

Durante l’incontro, Masciopinto ha illustrato al Presidente Mattarella il lavoro della Fondazione riguardante l’educazione finanziaria, la ricerca e il disarmo.

Mattarella ha incoraggiato Banca Etica a mantenere il suo ruolo di stimolo nel sistema finanziario e nell’ascolto attivo dei risparmiatori.

Il Presidente ha sottolineato l’importanza di dare fiducia, notando che molti clienti di Banca Etica sono stati rifiutati da altre banche.

Ci ha anche spronati a continuare nell’opera di educazione critica alla finanza e nel dialogo con le Università, invito che accogliamo senza esitazione!

Ci sembra giusto condividere questa bella notizia con voi.

CALL TO ACTION: firmiamo la petizione per difendere la trasparenza sull’export di armi!

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call to action

Chiamiamo alla mobilitazione la società civile. Ciascuna persona è invitata a fare la propria parte.

 

Già a fine gennaio il Gruppo Banca Etica esprimeva preoccupazione esplicita per un disegno di legge che minaccia i meccanismi di controllo e trasparenza della legge 185/90 sull’export di armi italiane, cancellando la preziosa lista delle “banche armate”. Ciononostante alcune parti politiche insistono per procedere – e assai in fretta – in questa direzione.

Banca Etica – come nei giorni prima l’osservatorio Opal di Brescia e Rete italiana pace e disarmo – sarà ascoltata il 4 aprile in audizione dalle commissioni riunite di Esteri e Difesa della Camera, dove ribadirà le nostre ragioni di netta contrarietà alla proposta di modifica della legge (che potrebbe essere votata in aula già in maggio!). Una contrarietà che condivideremo coi media e in ogni sede opportuna.

Ma ciascuna persona è invitata a fare la propria parte per fermare – o almeno intralciare e rallentare – il provvedimento. E dunque, con le numerose organizzazioni coinvolte, molte delle quali appartenenti al movimento pacifista e al mondo laico e cattolico (Libera, Gruppo Abele, Acli, Oxfam, Movi…), chiamiamo alla mobilitazione la società civile.

 

Cosa possiamo fare?

1 firmare la petizione lanciata da Rete italiana Pace e Disarmo;

2 diffonderla tra chi conosciamo;

3 invitare altre organizzazioni a unirsi alla protesta.

Le organizzazioni che vogliono aderire possono scrivere una email a setti.fondazione@bancaetica.org (Barbara Setti di Fondazione Finanza Etica) in cui:

  • indicare in oggetto ADESIONE MOBILITAZIONI IN DIFESA DELLA LEGGE 185/90;
  • esplicitare la natura dell’organizzazione, le località su cui opera ed è radicata, un link di riferimento;
  • indicare contatti mail/telefono di un referente;
  • aggiungere una esplicita autorizzazione a ricevere via email all’indirizzo di posta elettronica da cui proviene il messaggio i prossimi aggiornamenti e comunicazioni sulle iniziative connesse alla campagna di mobilitazione sulla legge 185/90 e sulle attività di Fondazione Finanza Etica per promuovere la pace e il disarmo.

4 partecipare direttamente alle prossime iniziative digitali e sui territori, per costituire un cordone a difesa di una legge proposta dal basso e conquistata faticosamente, presidio di trasparenza, democrazia e pace.

La trasparenza sull’export delle armi e sulle banche armate è sotto attacco: difendiamola!

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Foto di Mike da Pexels

Il Senato ha approvato in aula il 21 febbraio 2024 il disegno di legge che mira a cancellare i meccanismi di trasparenza e controllo parlamentare sul commercio e le esportazioni di armi e sulle banche che finanziano tali operazioni.

Con una fretta inconsueta e degna di miglior causa e approfittando della distrazione della stampa e dell’opinione pubblica, il disegno di legge è stato approvato in tempi record prima in commissione e poi in aula al Senato, dove sono stati bocciati tutti gli emendamenti che tentavano di mitigare gli effetti più nefasti del disegno di legge in esame.

Il provvedimento è ora all’esame della Camera. Sarà esaminato prima dalle commissioni riunite Esteri e Difesa e si prevede che arriverà in aula a maggio: chiediamo ai deputati di approvare modifiche alla norma per ripristinare il controllo del Parlamento sull’export di armi e sulle banche che fanno affari con tali operazioni.

L’importanza della legge 185/1990

La legge 185/1990 sull’export di armi – che ora si vuole smantellare in nome della rapidità nelle operazioni militari e della sburocratizzazione – poneva l’Italia all’avanguardia, con una forte attenzione verso il rispetto delle convenzioni internazionali specialmente per quanto riguarda le vendite a Paesi in conflitto o che violano i diritti umani, e imponeva alle banche di rendere noti al Parlamento i finanziamenti e i servizi che rendono tali operazioni possibili.

Banca Etica è nata 25 anni fa dall’impulso delle grandi reti della società civile italiana che in quegli anni si battevano anche per una finanza etica che rifiutasse di fare affari con chi produce strumenti di morte.

Per fermare lo svuotamento della Legge 185, un coordinamento composto da Gruppo Banca Etica, Rete Pace e Disarmo e Libera contro le Mafie insieme ad altre organizzazioni della società civile, tra cui molte realtà socie di riferimento di Banca Etica, chiedono di mobilitarsi per dire no all’approvazione definitiva delle modifiche che cancellerebbero ogni forma di trasparenza e di controllo da parte del Parlamento, dei cittadini e dei risparmiatori sugli affari delle industrie belliche e delle banche che le affiancano.

La mobilitazione per fermare gli affari che alimentano guerra e insicurezza

Non vogliamo rassegnarci al fatto che sia solo il profitto di pochi a dover guidare le scelte sull’export di armi e invitiamo tutte e tutti di agire al nostro fianco per fermare lo svuotamento della Legge 185/90.

Cosa puoi fare tu:

>> sottoscrivi la petizione popolare lanciata da Rete Pace Disarmo per fermare lo svuotamento della Legge 185/90 e chiedere un maggiore controllo sull’export di armi italiane

>> fai aderire la tua Organizzazione (Associazione, Sindacato, Parrocchia, Circolo,…) al documento di richieste della Rete (fai mandare l’adesione a operativo@retepacedisarmo.org trovi qui la lista aggiornata delle adesioni)

>>promuovi presso il tuo Comune l’adozione di una Mozione in difesa della Legge 185/90 e per lo stop ad una modifica normativa che favorirà esportazioni irresponsabili di armi, che alimentano guerra e insicurezza

>> contatta i Deputati della tua Circoscrizione, Provincia, Regione per evidenziare il grave pericolo che si profila all’orizzonte qualora venisse approvato il DDL, esprimendo il sostegno alle richieste di modifica avanzate da Rete Pace Disarmo con questa mobilitazione (qui la lista aggiornata dei Deputati che hanno espresso il loro sostegno alla nostra posizione, qui una bozza di lettera da utilizzare)

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